L'episodio

Bari, scopre il marito con una prostituta e picchia entrambi

Luca Natile

Putiferio in via Glomerelli, traffico a rilento per assistere alla scena

Bari - La moglie scopre che il marito va a prostitute, lo segue e prende a ceffoni lui e la ragazza. C’è la pandemia ma sono arrivate «quelle nuove e sono più giovani». Attirano più clienti. Anche i mariti infedeli. Il virus fa paura ma ora molto di meno e l’uomo, consorte e padre di famiglia non ha resistito. Una debolezza che la moglie, dopo averlo seguito in via Glomerelli non gli ha perdonato. Non si sa come la donna si sia accorta dell’infedeltà del coniuge. Forse controllando i bilanci familiari. Forse notando certi strani comportamenti dell’uomo che lei credeva essergli fedele ma che da un po’ aveva preso l’abitudine di ritornare a casa più tardi, mettere troppo profumo e via discorrendo. Quando le è sembrato che la misura fosse colma, la donna si è messa sulle tracce del marito, lo ha seguito, cogliendolo in piena flagranza di adescamento, proprio mentre la prostituta stava salendo in macchina. Ha scatenato l’inferno. Dalle parole (inutile cercare di citarle tutte) è passata alle vie di fatto e sono volati manrovesci che si sono stampati sulle guance dell’uomo. Ha preso per i capelli la prostituta, assolutamente incolpevole, e la sceneggiata è andata avanti raggiungendo acuti tragicomici che hanno richiamato l’attenzione dei passanti, testimoni di una crisi coniugale dagli effetti pirotecnici. Le auto di passaggio hanno rallentato ingolfando il traffico. Qualcuno ha chiamato le forze dell’ordine. Quel matrimonio è naufragato sotto gli occhi di decine di spettatori e non è stato un bello spettacolo.

Siamo nel perimetro del sesso a pagamento, tra il Quartierino e Stanic. Lontani da stadio, lungomare di San Giorgio e complanari. C’è un giro controllato da uomini, dicono siano una quindicina, quasi tutti romeni, alcuni molto cattivi, sono i loro «fidanzati» ma a volte un uomo ha più donne. Ci sono degli italiani ma sono «muncà» (che in rumeno vuol dire manovalanza), gente che si mette a disposizione per fare dei servizi e vive degli scarti del giro. Finito di battere le ragazze vengono portate a casa, negli appartamentini presi in fitto. In Strada vicinale Glomerelli la gente non si è abituata alla presenza delle ragazze e dei loro sfruttatori. Né si è abituata all’immondezzaio creato in particolare in fondo alla seconda traversa di questo budello di asfalto in una periferia industriale che ti porta da via Bruno Buozzi fino a via Giuseppe Tatarella. «C’è sporcizia, ci sono carte, ci sono preservativi, c’è abbandono» raccontano nel quartiere. Lo spettacolo si offre ogni sera uguale e il disagio cresce.

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