In ospedale
Molfetta, ai piedi buste dell'immondizia perché mancano i calzari sterili: è polemica
La foto di un operatore sanitario del Don Tonino Bello fa il giro del web
Ha fatto il giro del web e dei social network a tempo di record, diventando subito un caso, la foto che ritrae, nell’ospedale «Don Tonino Bello» di Molfetta, un operatore sanitario che utilizza buste per la spazzatura sorrette con garze elastiche al posto di calzari sterili.
Si tratta di un’immagine emblematica che fa capire quanto il problema della ridotta disponibilità di Dpi sia ancora attuale, nonostante il momento molto critico dell’epidemia. A denunciare l’accaduto e soprattutto a veicolare l’immagine è stata Rifondazione comunista. «Gli operatori sanitari di Molfetta lavorano ancora in queste condizioni. Sono passati circa 2 mesi da quando il 12 novembre è stata istituita l’astanteria Covid presso l’ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta - lamenta il partito - Dopo aver atteso invano i primi dispositivi di protezione individuale i sanitari sono stati costretti ad acquistare a proprie spese gli schermi facciali arrivati in un secondo momento. Nonostante le continue richieste degli operatori però non hanno ricevuto i calzari e vengono utilizzate buste della spazzatura. Così come - continua Rifondazione - non è andato ancora a regime il meccanismo dei tamponi ogni 15 giorni agli operatori. Insomma, tutto è ancora in emergenza, nonostante i proclami del governatore Emiliano, dall’apertura di un reparto Covid alla Fiera del Levante dopo aver chiuso prima gli ospedali, l’annuncio di fantomatici macchinari da 10mila tamponi al giorno che ancora oggi sono un traguardo irraggiungibile. Insomma tra un proclama e l’altro e uno scontro istituzionale con il governo - prosegue il Prc - sempre utile alla visibilità del presidente Emiliano i nostri operatori sanitari sono ancora sprovvisti dei necessari dispositivi di protezione individuale. Roba da dimissioni immediate dei responsabili».
E la viva voce di un operatore sanitario, che preferisce mantenere l’anonimato, conferma il «fai da te» per quello che riguarda l’utilizzo dei dispositivi di protezione. «Effettivamente quell’immagine che ritrae alcuni di noi utilizzare delle buste dell’immondizia al posto dei calzari - ha affermato - è reale e non appartiene certamente al periodo della prima ondata. Pensavamo, dopo l’estate, di aver risolto il problema dei Dpi, ma in realtà non è così. Ogni giorno dobbiamo ingegnarci per fare in modo di entrare nei luoghi in cui si cura la salute dei pazienti nel modo più sterile possibile».
A Molfetta una buona notizia giunge, ancora una volta, dal mondo del volontariato.
Grazie alle numerose donazioni giunte e ai fondi raccolti, il Servizio dell’Ambulanza 118 “Victor” sarà prorogato fino al 13 gennaio. In questo modo il mezzo del 118, gestito dai volontari del Sermolfetta, durerà di fatto un mese visto che l’attivazione è avvenuta il 13 dicembre scorso.