Scelte di vita
Conversano, la storia della clochard senza nome che ha scelto la solitudine
La donna rifiuta ogni aiuto, si ciba di piante e ha accettato solo un po’ d’uva e caffè
CONVERSANO - Nessuno sa esattamente da dove provenga e perché si trovi a Conversano. Quello che si capisce chiaramente, però, è che fa la clochard per scelta, dopo una tragedia familiare (avrebbe perso marito e figlia) e dunque respinge tutte le persone che le offrono un aiuto.
Sembra molto orgogliosa e non chiede favori a nessuno la donna sulla sessantina che dopo un girovagare nel Barese è approdata nelle scorse ore a Conversano, dove ha scelto i portici di via Togliatti, in zona campo sportivo, per trascorrere la notte avvolta in un plaid.
Dai passanti ha accettato solo un caffè e dell’uva. Spesso è stata vista raccogliere erbe e piante per cibarsi. Qualcuno le ha chiesto come faccia a sapere che non si tratti di piante velenose. «Le ho mangiate e sto bene», ha risposto. Quanto alla sua vita, lei non ne vuole parlare e se qualcuno si propone esplicitamente di aiutarla lei lo respinge. Lo ha fatto anche con i vigili urbani e gli assistenti sociali che l’hanno raggiunta dopo aver ricevuto la segnalazione dai residenti.
«È accaduto l’altra sera alle 20 - racconta Dario Berti, assessore alle Politiche sociali del Comune - quando alcuni cittadini segnalavano alla Polizia locale la presenza di una donna accasciata in via Togliatti». Gli agenti si sono subito sincerati delle sue condizioni e dalle notizie raccolte è emerso che si tratterebbe di una sessantaduenne campana, notizie queste in corso di verifica. I servizi sociali hanno subito allertato la Caritas diocesana che dispone di alloggi per persone sole ed è pronta a fornire un aiuto alla clochard e pasti caldi. I volontari hanno riferito alla Polizia locale di conoscere già da alcuni anni la signora, che in un precedente intervento aveva già rifiutato ogni forma di aiuto, compresa la possibilità di essere accolta in un centro, definendo la sua «una scelta di vita».
La donna ha solo accettato una coperta di lana e dell’uva. A seguito di ulteriori accertamenti e verifiche, l’assessore Dario Berti riferisce «che non trovandosi la signora in stato di fragilità ed essendo estremamente lucida, vigile e in grado di intendere e volere, non costituendo, inoltre, un pericolo per la sua persona, per la comunità o per il patrimonio, non è stata sottoposta ad alcun trattamento sanitario obbligatorio».