Verde pubblico

Gioia, il pioppo gigante della discordia: scatena polemiche e divide la politica

Franco Petrelli

La gigantesca pianta di via Donnola diventa un caso politico

 Gioia - L’imperioso pioppo della discordia. A Gioia c’è chi vuol salvaguardare l’albero e chi ritiene che bisogna disfarsene. E la polemica coinvolge alcune forze di opposizione e l’amministrazione di centrodestra.

Il gigantesco pioppo si trova all’intersezione delle vie Donnola, Tomasi di Lampedusa e Federico II di Svevia. Su una delibera di giunta comunale si legge che «un certo numero di cittadini hanno rappresentato verbalmente all’amministrazione ripetute lamentele circa la pericolosità e i disagi arrecati» dal pioppo. «In ultimo è pervenuta la richiesta di abbattimento da parte di un’azienda casearia, con la quale segnala il danneggiamento da parte dell’apparato radicale delle strutture e impianti del caseificio e le proprietà confinanti, la pericolosità per la salute pubblica per allergie provocate a causa del polline, nonché il mancato rispetto del codice stradale».

La giunta gioiese alla fine delibera di «approvare il progetto esecutivo» che prevede di eliminare il pioppo. Ma c’è chi avrebbe fatto partire una raccolta di firme a contrasto dell’iniziativa. L’associazione politico culturale «Città di tutti - La Bottega» invita i cittadini a «visitare, anche distrattamente, il luogo su cui insiste l’albero, visibile percorrendo la ex statale 100, volgendo lo sguardo a destra. Un grande, rigoglioso, alto, bellissimo pioppo che nessuna fotografia ci può restituire nella sua indiscutibile bellezza». Dalla «Bottega» sintetizzano: «Non rimarremo inermi a veder morire un albero che ha tutte le caratteristiche per essere considerato un albero storico, quindi sottoposto a tutela».

Sulla stessa linea, il gruppo politico «Prodigio» propone «una via alternativa all’abbattimento, anche più economica rispetto agli oltre 4mila 500 euro previsti dalla giunta. Impegniamoci con la città a tenere pulito e in ordine quell’albero, con una manutenzione costante e regolare, supervisionata da tecnici specializzati».

Il 72enne Leonardo Bianco, che abita a qualche metro dal pioppo, assicura: «Quest’albero contrasta l’inquinamento urbano nella stessa misura di decine di altri alberi, da anni è diventato il simbolo delle specie protette e ieri mattina mia figlia ha visto sostare sui rami un falco grillaio».

Non è d’accordo la dipendente di un attiguo negozio: «Vede - dice rivolta al cronista -, sembrano volare minuscoli fiocchi di neve, invece è la lanugine bianca, prodotta dal pioppo. La mia titolare spesso non sta bene, nel lamentare fastidi respiratori e allergie».

Che cosa ne pensa il sindaco? «Anche a me piace quell’albero, pur non di specie protetta - evidenzia Johnny Mastrangelo -. Il problema è che il manto stradale risulta rialzato e rovinato, il marciapiedi frantumato, creando difficoltà quotidiane alla viabilità dell’ex-statale 100. Stiamo pensando a sostituire quella pianta con un altro albero ad alto fusto, di specie protetta, risistemando la pavimentazione. Se però - conclude - il direttore dell’appalto del verde cittadino, per iscritto, dichiara che ai disagi si possa ancora ovviare, nulla osta a riconsiderare la vicenda».

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