Il messaggio
Solfrizzi e Stornaiolo: Primo maggio di uguaglianza, fratellanza, libertà e applausi nel cuore
Il pubblico ci manca. Tanto. Il pubblico per noi è tutto: è indispensabile per alimentare quella magia che solo lo spettacolo dal vivo può creare. E ora che l’Italia sta per ripartire, ci sono tre parole su cui riflettere, tre parole che hanno scosso il nostro mondo: libertà, uguaglianza e fratellanza, ma in un ordine scompigliato dal vento della Storia.
Uguaglianza. Siamo uguali nella pandemia. Senza salute si muore. Senza soldi non si campa. Senza spettacoli dal vivo non c’è nutrimento. Uguaglianza significa che siamo tutti nella stessa barca, nessuno si salva da solo.
Fratellanza. Oggi la fratellanza è Solidarietà. Solidarietà innanzitutto tra noi, tra tutti i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo dal vivo. Di “quelli in ombra”, degli elettricisti, scenografi, drammaturghi, mascherine, uffici stampa, sarti, truccatori, light designer, fonici, macchinisti. Di loro non si parla mai. La prima forma di fratellanza è l’unione, lo stare insieme nei momenti più bui.
Libertà. Oggi a causa della pandemia, la libertà è poter riprendere gli spettacoli dal vivo. Ovvio, dobbiamo ripensare gli spazi, il palco, la sala. È una cosa che noi artisti della scena facciamo da millenni, del resto. E da questa costrizione - ancora una volta - sapremo inventare mille innovazioni.
Come tutti, vogliamo ripartire, riaprire velocemente in piena sicurezza. Sì, vogliamo riaprire gli spettacoli dal vivo per tornare all’esperienza, vitale e antica, del corpo dell’artista e del corpo del pubblico, del loro sentirsi insieme per sentirsi finalmente umani.
Siamo lavoratori dello spettacolo dal vivo, donne e uomini. Oggi è il Primo Maggio. Diamoci la mano, facciamo uno sforzo collettivo per tornare al più presto assieme. Il tasto social “condividi” non basta. Torniamo a essere “socievoli”: con gesti, parole, emozioni non virtuali, ma dal vivo.
Torniamo con i piedi a calcare la scena affinché il pubblico con le mani torni a regalarci il bene a noi più caro: l’applauso… non registrato, ma dal vivo!
Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo
Artisti