il convegno
L'Ordine delle professioni sanitarie chiede un nuovo percorso formativo universitario
L'incontro a Bari con il presidente nazionale Beux
«Noi avanziamo richieste, non rivendicazioni. Vorremmo rivedere i percorsi formativi perché tre anni non sono più sufficienti per possedere le necessarie competenze. Vorremmo un iter fondato sul 'tre più due'. In più la valorizzazione delle professioni sanitarie ha bisogno di modelli organizzativi moderni negli ospedali": il presidente nazionale della Federazione della Professioni sanitarie, Alessandro Beux, ha fatto il punto nello scorso fine settima a Bari sulle istanze di un ordine professionale che raccoglie 192mila operatori sanitari specializzati (dai 28mila tecnici radiologici ai cinquemila assistenti sanitari).
Il nuovo ordine accorpa ben 19 collegi pre-esistenti, a seguito della riforma promossa nel 2018 dall'allora ministro della sanità Beatrice Lorenzin.
La categoria, con in testa il presidente Francesco Capurso e il vicepresidente Salvatore De Ceglie, ha promosso a Capurso (Bari), il convegno "Un patto per la salute - professionisti a confronto", promosso dall'Ordine interprovinciale di Bari-Taranto e Bat delle professioni sanitarie, tecniche riabilitative e della prevenzione. "Il nostro interlocutore è il ministro della Sanità - ha precisato Beux - che ha riconosciuto meritevole di attenzione la nostra piattaforma, ma il dialogo va intensificato soprattutto con le Regioni, che devono rispondere ai bisogni sociosanitari dei cittadini".