al teatroteam

«We will rock you», lo spettacolo ispirato ai Queen arriva a Bari

Livio Costarella

Appuntamento venerdì 8 novembre alle 21

Il racconto di una speranza, il potere salvifico del Rock’n’Roll, il diritto di poter esprimere liberamente se stessi. Se molti di questi temi erano cantati da Freddie Mercury e dai Queen, ben si comprende come un musical come «We Will Rock You», interamente costruito sulle hit del celebre gruppo rock britannico, si presenti come una grande storia d’amore. Dove i concetti di musica e libertà hanno già appassionato a ritmo di rock intere platee di tutte le età. Dopo il grande successo di pubblico e critica della precedente edizione, infatti, con circa 65mila spettatori paganti nelle 56 repliche in tutta Italia, torna adesso in scena l’appassionante vicenda di Galileo e Scaramouche, ambientata in un futuro distopico.

Venerdì 8 novembre, alle 21, «We Will Rock You» torna al Teatroteam di Bari (infotel: 080.521.08.77) in una veste rinnovata, con nuova produzione e cast, concepita per l’Italia da Claudio Trotta per Barley Arts; lo spettacolo è stato inoltre frutto di una attenta rivisitazione e implementazione del testo originale, tradotto da Raffaella Rolla, a cura della regista Michaela Berlini, di Valentina Ferrari e dello stesso Trotta. I due nuovi protagonisti sono Martha Rossi (Scaramouche) e Luca Marconi (Galileo). E poi nel cast ci sono Valentina Ferrari (Killer Queen), Paolo Barillari (Kashoggi), Claudio Zanelli (Brit e l’insegnante), Loredana Fadda (Oz) e Massimiliano Colonna (Pop).

Il musical è ambientato nel futuro, fra 300 anni, in un luogo una volta chiamato «Terra», e ora diventato «Pianeta Mall», vittima della globalizzazione più totale. Un pianeta dove il rock e la musica dal vivo sono bandite e i loro seguaci vivono nascosti. La Global Soft, capeggiata dalla spietata Killer Queen e dal suo collaboratore Khashoggi, cerca di stanare la «resistenza» di un gruppo di Bohemians che si nascondono nel sottosuolo e che, con l’aiuto dello stravagante bibliotecario Pop, tramandano ricordi sbiaditi del tempo glorioso nel quale il rock regnava sovrano sulla terra. Attendono l’arrivo degli eletti che restituiranno la musica al pianeta: sono l’ingenuo Galileo e la volitiva Scaramouche, predestinati a ritrovare lo strumento che l’antico Dio della chitarra ha nascosto in un luogo segreto.

«Il successo di uno spettacolo come questo - spiega Claudio Trotta - si basa su una serie di fattori: in primis le straordinarie canzoni dei Queen che continuano ad attraversare le generazioni, oltre a godere dell’effetto volano che il film Bohemian Rhapsody ha dato al loro repertorio; poi conta il messaggio finale che questo spettacolo vuol dare: la necessità dello stare insieme e della condivisione, contro l’isolamento al quale ci vuole costringere la società odierna. La storia che raccontiamo, insieme alla musica, diventa un inno alla vita, all’amicizia, alla fratellanza e alla solidarietà. È anche uno spettacolo contro il bullismo e lo strapotere delle multinazionali di tutto il mondo. Il nostro intento era quello di emozionare, ma anche di far pensare il pubblico che viene a vederlo. Ci stiamo riuscendo e questo ci riempie di orgoglio».

Privacy Policy Cookie Policy