l'inchiesta

Fuga da Putignano: via 1650 residenti

Patrizio Pulvento

Nel 2001 contava più di 28mila abitanti, ora sono meno di 26mila

La popolazione della città del Carnevale decresce con un lento «stillicidio» che si protrae ormai da parecchi anni e il numero dei decessi supera quello dei nuovi nati.
Secondo gli ultimi i dati demografici disponibili presso gli uffici comunali, al 31 dicembre 2018 la popolazione era di 26mila 600 residenti. Vale a dire 1.650 cittadini in meno rispetto a quanto registrato alla fine del 2001 quando risultavano in aumento e avevano toccato quota 28mila 250.

Un trend negativo, solo in parte controbilanciato da nuovi abitanti provenienti da altri comuni o da altre nazioni. I nuovi arrivi nel 2018 sono stati 367. Tra loro ci sono 292 cittadini provenienti da altri comuni italiani e 48 di nazionalità estera. Gli emigrati, cioè coloro che hanno lasciato Putignano sono stati complessivamente 338 di cui 46 trasferiti all’estero. Il saldo tra chi arriva e chi va via dalla città è di 29 persone in più ma, anche questo, che in ogni caso è in diminuzione rispetto agli anni precedenti, contrasta solo in piccola parte il calo della popolazione.

Terzo dato interessante è quello relativo ai nuovi nati. Nel 2018 sono stati appena 157 bambini nati, il numero più basso da decenni a questa parte, mentre i decessi sono stati complessivamente 264 con un saldo negativo di 107. Dato strettamente collegato con il calo dei matrimoni e l’aumento dei divorzi (quindi meno figli): solo 99 i matrimoni nel 2018 di cui 71 con rito religioso e 28 con rito civile; 9 separazioni e 22 divorzi.

La popolazione diminuisce e invecchia anche per via di altri indicatori come per esempio quello dei tanti giovani che lasciano la città in cerca di lavoro e di nuove opportunità, o semplicemente si trasferiscono nei comuni vicini perché comprare casa costa meno a le imposte comunali sono più basse di quelle di Putignano.

Sembrerebbe dunque che questo effetto «dimagrante» sotto il profilo demografico sia riconducibile quasi esclusivamente al progressivo declino produttivo e commerciale della città. Del boom economico degli anni Sessanta e Settanta, legato all’espansione industriale del tessile e del manifatturiero che avevano fatto prosperare Putignano, è rimasto poco o nulla (aziende chiusi e locali commerciali vuoti), se non le imposte tra le più alte tra i Comuni di Terra di Bari e il costo altissimo di immobili e appartamenti. In sintesi, la mancanza di lavoro e il caro casa frenano i matrimoni e inducono i giovani a metter su famiglia altrove o a trasferirsi per motivi di studio, alla ricerca di nuove opportunità.

A limitare una eventuale ripresa demografica anche la progressiva perdita di numerosi servizi ai cittadini: dall’esattoria delle imposte dirette all’ufficio di collocamento, alla sezione distaccata del Tribunale e negli ultimi anni la chiusura dell’ex sanatorio e il depotenziamento dell’ospedale. A questo vanno sommati gli scarsi investimenti nel settore turistico e del marketing territoriale, risultati invece assai proficui per molti altri Comuni, anche piccoli, del Sud-Est barese.

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