Medicina
Parassiti e intestino: studiosa barese promossa a Cambridge
La parassitologa Cinzia Cantacessi continua a raccogliere successi per i suoi eccellenti studi sulla flora batterica intestinale
La dottoressa Cinzia Cantacessi, eccellenza della parassitologia italiana, è stata promossa alla posizione di Reader (equivalente a professore associato nel sistema italiano) in Parassitologia Veterinaria all’University of Cambridge per le sue scoperte nell’ambito delle interazioni tra parassiti di interesse medico e veterinario e della flora batterica intestinale.
Cinzia Cantacessi, 36 anni, è nata ad Acquaviva delle Fonti e si è laureata in Medicina Veterinaria all’Università degli Studi di Bari nel 2006, discutendo una tesi in Parassitologia Veterinaria sotto la supervisione del professor Domenico Otranto (parassitologo e attualmente direttore di Dipartimento della stessa Università) sul ruolo di Phortica variegata, una specie di moscerino, come vettore di Thelazia callipaeda, un elminta parassita dell’occhio dell’uomo e di carnivori e roditori domestici e selvatici.
A pochi mesi dalla laurea, Cinzia si è trasferita a Melbourne, Australia, dove nel 2011 ha completato il dottorato di ricerca in Parassitologia Molecolare alla facoltà di Melbourne. A seguito delle sue ricerche sulla regolazione genica di vari parassiti di interesse medico e veterinario, e delle numerose pubblicazioni internazionali, la dottoressa ha ricevuto la prestigiosa Frank Fenner Fellowship dal governo australiano, come migliore giovane ricercatore nel settore biomedico dell’anno 2012. Sulla scia di questo premio, la dottoressa Cantacessi ha conseguito una Peter Doherty Early Career Research Fellowship per continuare la sua ricerca, questa volta nell’area della Parassitologia umana, nel laboratorio della James Cook University a Cairns, Australia.
Nel 2014, Cantacessi ha vinto una posizione come Senior Lecturer in Parassitologia all’University of Cambridge, iniziando la sua avventura accademica nel Regno Unito.
A distanza di 5 anni, e dopo la nascita di due bambine italo-australiane, un altro prestigioso riconoscimento per questa giovane ricercatrice barese dall’enorme potenziale.