Il caso
Bari, truffa degli asili per la Cassazione le scuole non andavano sequestrati
Annullato senza rinvio il provvedimento con il quale, nell’ottobre 2018, il Tribunale di Bari aveva disposto il sequestro preventivo di tre scuole materne, due a Valenzano (Bari) e una nel Brindisino, gestite dalla cooperativa «I cuccioli dell’Aquilone»
BARI - La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio il provvedimento con il quale, nell’ottobre 2018, il Tribunale di Bari aveva disposto il sequestro preventivo di tre scuole materne, due a Valenzano (Bari) e una nel Brindisino, gestite dalla cooperativa «I cuccioli dell’Aquilone», nell’ambito di una indagine su presunte truffe per ottenere finanziamenti pubblici per la gestione degli asili. Preso atto della decisione cautelare della Suprema Corte, la Procura di Bari ha restituito i beni precedentemente in sequestro. Due delle tre strutture erano già state dissequestrate, quella in provincia di Brindisi dopo pochi giorni e una a Valenzano due mesi fa, in parte con prescrizioni sull'accesso dei bambini.
Stando alle indagini della magistratura barese, gli amministratori della società avrebbero, dal 2008 al 2017, percepito indebitamente sovvenzioni pubbliche per complessivi 1,5 milioni di euro, così truffando Miur, Regione Puglia e Comune di Valenzano, dichiarando falsamente che i due asili di Valenzano erano in possesso dei requisiti previsti, in termini di spazi e personale, per ospitare i 98 bambini iscritti, e invece avrebbero potuto accoglierne fino ad un massimo di 73. Delle due strutture di Valenzano sottoposte a sequestro, 'L'Aquilonè di via Loseto e 'I Piccoli dell’Aquilonè di via Scotellaro, «solo la seconda ha potuto riprendere la sua attività, mentre la prima l’ha definitivamente cessata» fanno sapere i difensori di due dei 10 indagati, il legale rappresentante della società cooperativa sociale «I cuccioli dell’Aquilone» Rosa Agostinelli e suo marito, l’ex consigliere comunale di Valenzano Massimo Sollecito, ritenuto amministratore di fatto. Gli avvocati Beppe Modesti, Giuseppe Mariani e Saverio Romita, evidenziano che la sentenza della Cassazione ha ora «statuito, definitivamente, l’illegittimità» dei sequestri. «Le scuole, dunque, - dicono i legali - non dovevano essere chiuse».