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Droga e tentata estorsione, 3 arresti a Bari, anche un affiliato clan Parisi

Redazione online

Per comunicare usavano messaggi in codice: la droga era «birra» o «caffè»

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari Centro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, Sost. Proc. Federico Perrone Capano, nei confronti di tre persone: si tratta di un uomo incensurato, di 30 anni, e dei pregiudicati Maurizio Lorusso, di 29, e Giovanni Caizzi, di 46, quest’ultimo ritenuto dagli investigatori affiliato al clan «Parisi», accusati, a vario titolo, di «detenzione e spaccio continuato di sostanze stupefacenti e tentata estorsione».


Il provvedimento scaturisce dagli approfondimenti investigativi, di natura tecnica e tradizionale, avviati nell’agosto 2018, che hanno permesso di appurare come gli arrestati fossero coinvolti in una continua attività di cessione al minuto di sostanza stupefacente del tipo cocaina, realizzata attraverso un modo di operare consolidato e caratterizzato dall’uso di linguaggio criptico per dissimulare l’effettivo oggetto della conversazione. Per indicare la sostanza stupefacente, usavano inoltre termini quali «birre, chiavi». Numerose le cessioni di stupefacente contestate al gruppo di pusher, la cui clientela si è rivelata diversificata, con un volume di affari cospicuo, specie nei week end. La tentata estorsione, invece, è stata commessa - secondo quanto accertato - dal solo Caizzi nei confronti di un assuntore che non aveva onorato il debito maturato per la fornitura di droga, motivo per cui dapprima è stato colpito con uno schiaffo alla nuca, poi minacciato di dover cedere, in cambio del debito, la propria autovettura.

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