Tour del Gusto

Zullo protagonista dell’Expo di Osaka

Barbara Politi

Lo chef foggiano dopo Samarcanda e l’Uzbekistan, ha conquistato il Giappone con la Regione Puglia

«Buongiorno e buona domenica dal ristorante di Peppe Zullo! Ma voi, ci siete mai stati?»

Esordisce così, in uno dei tanti video-reel pubblicati sui social, l’iconico cuoco-contadino che, da oltre quarant’anni, è una bandiera della tavola pugliese nel mondo. Vera e propria istituzione di Orsara di Puglia, Zullo è un esempio di semplicità e di successo, di umiltà e capacità di restituire al territorio gratificazione attraverso l’identità.

«Eccola qui, la nostra cucina, il luogo magico. Qui, nel ristorante di Peppe Zullo, dall’orto alla cucina, si mangia bene e si beve bene; tanto cibo buono e naturale. Buon appetito a tutti!».

La sua non è solo simpatia; quella è innegabile. Il Peppe pugliese, ormai nazionale – che a luglio scorso raccoglieva i prodotti della sua terra insieme a Lino Banfi, (“il cibo dei semplici per persone intelligenti”) - è ammirato e apprezzato soprattutto per la sua filosofia.

«Alla base di tutto c’è sempre la conoscenza del proprio territorio e di ciò che può offrire, sia come ortaggi che come erbe aromatiche, di cui sono un profondo conoscitore: melissa, basilico, dragoncello, timo e innumerevoli varietà di menta e alloro», ha raccontato, a più riprese. Lo chef, che già aveva rappresentato la Puglia all’Expo 2015 di Milano, dopo Samarcanda e l’Uzbekistan, ha conquistato perfino il Giappone dove, insieme alla Regione Puglia, è stato uno dei grandi protagonisti dell’Italy Expo Osaka 2025. Zullo ha raccontato i prodotti pugliesi ai giapponesi, il ruolo del cuoco-contadino, da ambasciatore qual è della cucina mediterranea. Sapori come le orecchiette, il pane, la burrata, la mozzarella, noti per la loro freschezza e qualità, insieme all’olio extravergine d’oliva e ai vini pugliesi, bianchi, rossi e rosati, sono stati celebrati in tutta la loro bellezza. “I giapponesi hanno apprezzato tantissimo”, aveva raccontato a margine della sua partecipazione. Aperto nel 1986, anno del suo rientro dall’America, il ristorante che porta il suo nome è una tappa obbligata per tutti coloro che vogliono toccare con mano l’essenza della tavola made in Puglia. “Le radici sono importanti, Orsara per me è il centro del mondo”, aveva spiegato Zullo, nonostante, di viaggi, il cuoco ne abbia collezionati tanti. La sua storia parte da lontano, dagli Sessanta, quando sua mamma, oltre a gestire una stazione di servizio, faceva anche da cuoca. “Preparava piatti molto semplici e, quando lei non c’era, la sostituivo. È così che la cucina è diventata una grande passione”. Nella Puglia dei boschi e dei Monti Dauni, il mondo rustico e vivace di Zullo è un paradiso, ricco di borragine e verdure spontanee che finiscono nei piatti. Una dimensione lenta, anzi di più, quasi senza tempo, in cui si perde il contatto con la realtà. La sua cucina è un condensato di emozioni e sani principi, apprezzato dai grandi nomi della ristorazione italiana e mondiale, perché “semplice, democratica e salutare”. Il suo successo, sempre crescente, è la dimostrazione che una piccola Italia resiste al cambiamento e alla globalizzazione, regalando ancora spazi incontaminati.

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