L'artista barese
Rose Mary Nicassio, in equilibrio tra identità e desiderio
Pedagogista, cantante e attrice, il suo percorso di vita esplora attesa, appartenenza e ricerca interiore
«Ogni giorno mi perdo per ritrovarmi alla fine dello stesso giorno. La mia arte nasce da questa ricerca di equilibrio tra ciò che sono e ciò che desidero diventare». Rose Mary Nicassio è una virtuosa poliedrica e pedagogista barese. Dalle pieghe della sua biografia emerge un dialogo tra teatro, musica, letteratura e formazione. Dagli esordi con la compagnia teatrale Fibre Parallele e lo studio vocale con Lisa Manosperti, Nicassio costruisce una carriera in cui i linguaggi si fondono. Sul palco, dal teatro-danza di In nomine patris (2019) alla trasposizione di Alice in Wonderland (2024), ogni progetto diventa uno strumento per esplorare l’interno delle emozioni. «Credo che tutti i creativi vivano la vita. Le maschere le indossiamo fuori dal palco, dove la finzione è giustificata. A teatro sento di esprimere una parte tangibile di me» racconta Nicassio. Tra le opere che più la rappresentano vi è l’ultima portata sulla scena, Domani, forse… Aspettando Godot: «In questa rivisitazione drammaturgica penso di mettere a nudo la mia visione del tempo, dell’attesa, della caccia del senso».
In Rose Mary la musica diventa racconto introspettivo. A svelarlo è il progetto discografico Millenovecento MY ICONS (album in costruzione, con tre singoli sinora prodotti) che si muove tra i personaggi culturali del secolo scorso. Da Cesare Pavese, nel pezzo L’ultima parola, a Freddie Mercury in By the Riverside, fino a Raymond Queneau in C’est moi Zazie. «Ho sempre avuto un amore passionale per la letteratura - spiega Nicassio -. Attraverso quest’arte leggo sociologicamente gli eventi dell’essere e riesco a raccontarmi. I personaggi del ‘900 costituiscono narrazioni di pezzi di me diversificate». Ogni brano è un viaggio che l’autrice pugliese affronta interiormente: Pavese e l’America, il radicamento e l’appartenenza, la scrittura mestiere di vita. Sino a Zazie e la Parigi surreale, in un gioco linguistico che intreccia libertà e riflessione. Parallelamente, il percorso accademico di Nicassio intreccia la dimensione formativa con la pratica stilistica. Laureata con lode in Scienze dell’Educazione e in Scienze Pedagogiche, con un Master in Human Resources Management, oggi Nicassio è dottore in Empowerment, Leadership and Digital Innovation in Education and Learning all’Università di Bari. «La pedagogia e la filosofia svelano il potenziale umano. La mia inclinazione guarda alla riscoperta di me stessa e alla connessione con l’altro. L’arte diventa il mezzo per farlo» dice la cantautrice il cui suo stesso nome richiama al tema della scomparsa e del ritrovamento di sé della pièce Mary Rose, scritta dall’autore di Peter Pan J.M. Barrie: «Ogni giornata è per me una indagine dentro il mio essere psichico».
Tra concerti con il vasto mondo che è l’Orchestra di Chitarre De Falla, spettacoli e produzioni discografiche in evoluzione, Rose Mary Nicassio costruisce un linguaggio che penetra l’esistenza. «Un brano, una pièce, un incontro, costituiscono l’occasione per esplorare l’universo umano».