L'approfondimento

I professionisti del music business studiano nel Salento con «Museec»

Bianca Chiriatti

Il percorso di formazione, coordinato da Giacomo Sabatino (manager di Alessandra Amoroso) e dal pianista e compositore Francesco Maria Mancarella: un'opportunità per specializzarsi senza emigrare

Un percorso formativo a 360 gradi per chi vuole lavorare nel panorama musicale, unendo arte e innovazione e modellando le lezioni in base alle competenze di ognuno, per creare reti professionali da spendere su tutto il territorio nazionale. Questa realtà esiste già da due edizioni, si chiama MUSEEC - Music and Entertainment Education Camp, e non è a Milano o in un grande centro europeo, come sarebbe lecito immaginare, ma nel cuore del Salento. Una struttura all'avanguardia che consente ai giovani professionisti e creativi di apprendere senza emigrare, seguendo quattro strade che coprono altrettante aree: Performer, Composer, Manager e Social Creator. 150 ore con attestato di partecipazione finale e borse di studio, il centro è coordinato da Francesco Maria Mancarella, pianista e compositore, e Giacomo Sabatino, storico manager di Alessandra Amoroso che ha seguito anche Noemi, Alfa, Clara, la tennista Roberta Vinci e molti altri, che hanno raccontato alla Gazzetta le prospettive per il nuovo anno, in partenza a settembre (info: www.museec.it/393 4683114).

«La più grande novità è aver aggiunto il corso di Social Creator, sempre in ambito musicale - raccontano - sicuramente quello che ci differenzia è la tipologia di docenti che ci accompagnano, tutti professionisti che lavorano attivamente nel campo, discografici, uffici stampa, agenzie di booking, per offrire una formazione pratica, immersiva, per far sì che gli studenti possano costruirsi un percorso assolutamente personale». Una sfida importante per il territorio, anche se quest'anno sarà data la possibilità di seguire tutto anche a distanza, vista la richiesta fuori dai confini pugliesi. «Il focus comunque è l'alta qualità - continuano Sabatino e Mancarella - ripartiamo per il secondo anno cercando di consolidare la rete che si deve creare intorno alle nuove figure del music business, per indicare una strada che "non faccia perdere tempo", e che allo stesso tempo non snaturi le attitudini di ognuno».

Andando ad analizzare i quattro percorsi, quello da performer è pensato per chi vuole formarsi nel canto, con moduli su tecnica vocale, espressività, accompagnamento pianistico, approccio al palco; composer è rivolto a chi aspira a diventare autore e produttore musicale, manager è dedicato a chi vuole lavorare nel back-end dell’industria musicale, infine social creator per chi vuole diventare professionista dei contenuti digitali. «È un'impostazione a 360 gradi proprio perché anche un artista che ha voglia di comprendere le dinamiche del management, ad esempio, può poi sfruttare le competenze nel proprio lavoro, creare tour in autonomia. Il territorio da questo punto di vista era vergine, e noi siamo soddisfatti perché la direzione è quella giusta. I quattro corsi comunicano tra loro, tanto che per l'esame finale vengono creati veri e propri team da ognuna delle quattro aree, affinché venga accesa una scintilla per costruire qualcosa di bello. Senza necessariamente dover andare via».

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