alla fiera del levante

Salvini: «Anche in Puglia pronti a fare la storia, nome candidato arriverà alla fine»

Redazione online

Il segretario della Lega nello Spazio 7 della Fiera, gremito, per la manifestazione Liberiamo la Puglia

«Anche in Puglia, siamo pronti a fare la Storia»: Matteo Salvini, ha raggiunto lo spazio 7 della Fiera del Levante, gremito, per la manifestazione 'Liberiamo la Puglia'.
Nella sala, da 1400 posti a sedere tutti occupati, ci sono molte persone in piedi. In attesa del leader, i sostenitori della Lega hanno sventolato bandiere, e al grido «Puglia» hanno risposto «libera». Presenti militanti provenienti da tutta la regione, con striscioni di gruppi di Gioia del Colle, Taranto, Andria, Fasano e Carovigno.

REGIONALI: NOME CANDIDATO ARRIVERA' ALLA FINE - «Il nome dei candidati governatori arriva alla fine. Prima la squadra, prima il progetto». Lo ha detto a Bari il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla scelta del candidato presidente della Regione Puglia per le prossime regionali.
Salvini ha reso le dichiarazioni arrivando a un incontro nella Fiera del Levante, facendo salire i giornalisti sul palco mentre con il telefonino faceva un video della platea. Alla seconda domanda sullo stesso argomento, se il candidato in Puglia sarà di Fratelli d’Italia, Salvini ha risposto: «Per la seconda volta, il nome del presidente viene alla fine, prima la squadra».
Gli è stato chiesto ancora non il nome, ma il partito del centrodestra che esprimerà il candidato. «Lo ripeto per la terza volta - ha detto Salvini - il nome del presidente viene alla fine. Parliamo di Puglia, di lavoro, di ferrovie, di futuro, di programmi? Non mi piace parlare di nomi, ok?».
A quel punto non ha più risposto alle domande e i giornalisti sono stati invitati a scendere dal palco.

«In Puglia, fra Popolare di Bari, Ilva, sanità, acquedotto, Tap, ci sono tanti disastri. Quindi ci metteremo l’anima per rilanciare questa splendida terra facendo tornare in Puglia tutti pugliesi che sono in giro per il mondo». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, partecipando a Bari ad un incontro nella Fiera del Levante.
«L'obiettivo - ha detto - è mandare a casa una sinistra che ha fatto disastri in Puglia e in Italia. Mandare a casa gli Emiliano, i De Luca, i Renzi, gli Zingaretti, partendo dai territori, partendo dal lavoro».
«Qui in Puglia - ha concluso - ci sono liste d’attesa inaccettabili, ci sono tempi, burocrazie e finanziamenti alle imprese che non arrivano, quindi vogliamo correre. Come Lega abbiamo una squadra eccezionale».

«Per qualcuno va di moda cantare 'Bella ciaò. Preferisco cantare la canzone su cui i nostri nonni e bisnonni hanno dato la vita per salvare il nostro Paese, con il Piave che mormorava che non passa lo straniero. Questa è la canzone che porto dentro. Bella ciao al clandestino è l’unica bella ciao che mi interessa». Lo ha detto Matteo Salvini durante il suo intervento nella Fiera del Levante di Bari.
Parlando di immigrazione, Salvini ha detto che i primi migranti «sono le centinaia di migliaia di pugliesi che sono stati costretti a scappare nel resto del mondo per trovare un lavoro e formare famiglia: quelli sono gli immigrati che vogliamo riportare a casa, non barchini e barconi, quelli non ci interessano».
«Prima i pugliesi, prima gli italiani - ha concluso - poi, se avanza, il resto del mondo. Ce ne sono 360mila di pugliesi iscritti nei registri degli italiani all’estero, preoccupiamoci di questi anziché regalare la cittadinanza in anticipo a chi è arrivato qui o accogliere chiunque arrivi».

SULLA POPOLARE BARI: IN GALERA CHI HA RUBATO RISPARMI - «Stasera si troveranno per parlare della Banca popolare di Bari: io voglio vedere in galera quelli che hanno rubato i risparmi dei lavoratori pugliesi, degli imprenditori pugliesi. Voglio vedere in galera quelli che stanno rubando il futuro agli operai dell’Ilva di Taranto». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini. «Ditemi se possiamo avere un presidente del Consiglio che o è ignorante o è bugiardo, oppure tutte e due le cose. Viviamo in una Paese in cui il presidente del Consiglio, ahimè figlio di questa terra, venerdì pomeriggio dice alle agenzie che le banche italiane sono sicure, e che la Popolare di Bari non corre nessun rischio. E venerdì sera alle 20, cinque ore dopo, Banca d’Italia commissaria la Banca popolare di Bari che ha un buco da un miliardo di euro».

(foto Luca Turi)

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