nel Barese
Modugno, abbattuto storico ecomostro in zona Cecilia: «Simbolo di degrado»
Lo scheletro del palazzo incompiuto di sei piani, costruito abusivamente nel 1972, è stato demolito
È stato abbattuto questa mattina, lunedì 28 ottobre, a Modugno (Ba) lo storico ecomostro tra via Pordenone, via Ancona e via Canne della Battaglia, da sempre considerato un "bubbone" della zona Cecilia, simbolo di incuria, degrado e abbandono. «Al suo posto sorgerà un parco della legalità», ribadisce in una nota il sindaco Nicola Magrone.
A eseguire i lavori è stata la Relmef Impianti srl del Consorzio stabile Agora che, a partire dal 19 settembre scorso, ha avviato le operazioni preliminari. Il bubbone del quartiere Cecilia, infatti, è stato lo scheletro di un palazzo incompiuto di sei piani realizzato in maniera abusiva nel 1972 e rimasto abbandonato per tutti questi anni. Una lunga vicenda che inizia nel 1968 e proseguita per diversi decenni in un rocambolesco iter disseminato di sospensioni, sequestri, dissequestri e rinvii. Sino al suo abbattimento, decretato da diversi pronunciamenti della giustizia amministrativa.
La conferma che l’edificio fosse un abuso edilizio, non condonabile e insanabile, infatti, è arrivata nel 2016 dal Tar Puglia e nel 2017 dal Consiglio di Stato. Sentenze che hanno permesso al Comune di Modugno di ottenere la proprietà dell’immobile e della sua area di sedime e di avviare l’iter per la demolizione del rudere divenuto, nel tempo, anche pericoloso e pericolante.
Alla demolizione si giunge così dopo un lungo lavoro di ricognizioni giuridiche e ricostruzioni storico-documentali messe in campo dall’amministrazione Magrone per ricostruire ogni passaggio.
Attività che hanno portato a scoprire che proprietaria del «bubbone abusivo» era una società del Lichtenstein, la «South Investments Company Establishment». Come annunciato, alla demolizione seguiranno una serie di misure di risanamento dell’area, a partire dalla creazione del «Parco della Legalità». Una seconda misura giungerà dalla partecipazione del Comune ai bandi regionali su periferie e aree degradate, con 2,5 milioni di euro in arrivo.
(foto Luca Turi)