Fritto misto

Il wrestling a scuola non è poi così male come idea

Francesco Donato

Pensieri in libertà sugli ultimi fatti di cronaca in Puglia e non solo

Mi sono svegliato stamattina con la notizia della morte di Ezio Guido Lepori. Voi vi chiederete, così come mi sono chiesto io, chi è Ezio? È il poeta dei versi sugli scalini di Polignano, divenuti virali con le storie Instagram, ripresi nel tempo ed emulati da tanti.

La Puglia perde un poeta, un pensatore, un uomo gentile, ed Ezio è venuto a mancare nella stessa settimana in cui scopriamo che in maggio tre ragazzi baresi hanno sparato e ucciso un clochard per “provare una pistola a salve modificata”, come se Singh Nardev, questo era il nome dell’uomo, fosse una lattina di coca cola; Nella stessa settimana in cui ascoltiamo l’inglese di Fitto in Europa che ricorda quello di Renzi e il “noio volevan savuar l’indiriss” di Totò e Peppino in piazza Duomo a Milano; nella stessa settimana in cui un giovane irrompe nell’ istituto professionale Perotti a Bari, alle 11.30, senza incontrare resistenza, entra in una classe durante una lezione e prende a calci e pugni uno studente; nella stessa settimana in cui il ministro Valditara, durante l’inaugurazione della fondazione Giulia Cecchetin, afferma che il patriarcato non esiste, che è un po’ come se io che sono calvo andassi ad un raduno di hair stylist dicendo che la calvizie non esiste; nella stessa settimana in cui Linda McMahon fondatrice della WWE, l’azienda del wrestling americano, che l’ha vista protagonista di diverse lotte con i wrestler negli anni, diviene ministro dell’istruzione del governo Trump: ora provate ad immaginare Daniela Santanchè o Maria Elisabetta Alberti Casellati alzate di peso e prese a ginocchiate da Hulk Hogan o Ultimate Warrior in Italia: più o meno una cosa del genere.

Lette e viste tutte queste cose (e vi consiglio vivamente di googlare la nuova ministra americana sul divano con pop corn e patatine perché ne vale davvero la pena), non ci si può sorprendere delle parole della dirigente scolastica Tina Gesmundo che all’istituto Salvemini di Bari da mesi, piuttosto che pensare a programmi, Pon, corsi del Pnrr e riunioni sulla programmazione scolastica, è impegnata a risolvere problemi di genitori abituati al mito del successo e del denaro che non accettano neanche un 5 per i loro figli.

Forse ho sbagliato io il filtro delle notizie della settimana, avrei dovuto leggere più notizie come l’intervista a Sonia Caselli, barese musicista ed ingegnere che da pochi giorni ha conseguito la sua seconda laurea presso il conservatorio della città a soli 20 anni. Può essere, ma di sicuro la preside non ha tutti i torti, e sull’istruzione serve cura e tutela per il nostro futuro. Prima di trovarsi il wrestling fra i banchi di scuola.

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