il progetto
Un videogioco per raccontare a scuola le aggressioni fasciste a Bari: l'idea di Robin Zingarelli
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Zingarelli, 28 anni, viene da Conversano, è game designer e oggi vive a Londra: in «Bari 1922» si gioca nei panni di un giovane rivoluzionario di Bari Vecchia
Un videogioco per raccontare le violenze fasciste a Bari. È l'idea di Robin Zingarelli, 28 anni, game designer pugliese che, da Conversano, oggi vive a Londra per un dottorato di ricerca sulla transgenerità nei videogames. Ma, prima del salto accademico, ha messo le sue passioni e le sue competenze al servizio di un progetto della Fondazione Gramsci di Puglia: raccontare nelle scuole, attraverso il gioco, l'assalto alla Camera del Lavoro di Bari del 1922. Il videogioco, dal titolo "Bari 1922", è nato in occasione del centenario dell'episodio in cui Giuseppe Di Vittorio, a capo di ex ufficiali legionari di Fiume, socialisti, comunisti, lavoratori e cittadini baresi, difese con le armi la sede dell’organizzazione, sconfiggendo gli squadristi fascisti di Caradonna.
Un gioco "punta e clicca" dove l'utente può interagire con i personaggi e, al contempo, conoscere i personaggi che hanno fatto la storia della città. Come Piero Delfino Pesce e Giuseppe Di Vagno, quest'ultimo il primo parlamentare italiano vittima del fascismo, nato a Conversano e ucciso a Mola di Bari durante un comizio. «Questo è stato un lavoro frutto della collaborazione di più persone che ha visto anche la raccolta e lo studio delle fonti storiche, come foto e articoli di giornali», racconta Robin. «Il giocatore veste i panni di un giovane rivoluzionario degli anni Venti, che vive a Bari Vecchia e si chiama Sabino, un garzone che lavora nella libreria Laterza. Ha un amico, Nicola, anche lui parte dei moti rivoluzionari. Attraverso le scelte del singolo giocatore si "crea" così la storia e si ripercorre il contesto storico e culturale di quegli anni».
«Il gioco è pensato per essere portato nelle scuole. Abbiamo sviluppato una demo, ma adesso siamo nella fase successiva di ulteriore sviluppo del gioco. Circa un anno fa abbiamo effettuato un primissimo playtest nei licei e negli istituti professionali, è stata un'esperienza bellissima e abbiamo raccolto i feedback», conclude Robin.
La resistenza dei baresi all'avanzata dello squadrismo fascista, nell’agosto 1922, fu un episodio unico e straordinario. Il 31 luglio, l'Alleanza del lavoro (coalizione di Confederazione Generale del Lavoro e Unione Sindacale Italiana) aveva proclamato uno sciopero nazionale per il giorno successivo, ma le squadre d’azione fasciste, comandate da Giuseppe Caradonna, ritennero che fosse il momento giusto per colpire duramente il movimento antifascista pugliese. Nei giorni successivi, le forze fasciste marciarono davanti alla prefettura e per le strade della città, cercando ripetutamente di entrare nella città vecchia. La difesa determinata della Camera del Lavoro portò alla morte di tre operai, mentre il tentativo di entrare nella città vecchia fallì. Dopo una resistenza feroce, il 3 agosto Di Vittorio comunicò al prefetto la fine dello sciopero e la ripresa del lavoro il giorno successivo. E così, nonostante l’arresto di una trentina di ferrovieri e di molti socialisti, i fascisti subirono a Bari una sconfitta pesante. Tuttavia, si rifecero rapidamente, quando il prefetto Olivieri cedette alle pressioni e decise di agire con forza contro la Camera del Lavoro. Il 31 ottobre 1922, dopo il giuramento del governo Mussolini, la CdL barese venne definitivamente chiusa.