L'emergenza

Salento in fiamme, strage di animali nel Capo di Leuca: oltre 80 bovini morti carbonizzati VIDEO

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Decine di roghi da nord a sud della provincia: vacche arse vive nel Capo di Leuca, paura sulla tangenziale di Lecce, ulivi inceneriti tra Gallipoli e Porto Cesareo

È stata un’altra domenica infernale quella vissuta nel Salento, travolto da oltre cinquanta incendi che hanno tenuto in scacco vigili del fuoco, protezione civile e Arif per tutta la giornata. Le fiamme, spinte dal vento e dall’arsura estiva, hanno devastato ettari di vegetazione, messo in pericolo intere zone abitate e provocato una vera e propria strage di animali.

Nel Capo di Leuca, lungo la strada che collega Castiglione d’Otranto a Depressa, la situazione più drammatica: oltre ottanta bovini (tra vacche, vitelli e vitelloni) sono morti carbonizzati, sorpresi dal fuoco in un pascolo di un'azienda di Depressa. Nessun soccorso è riuscito ad arrivare in tempo. La macchia mediterranea, insieme ad alberi e arbusti, è stata ridotta in cenere.

Altri incendi hanno colpito la zona industriale e artigianale di Squinzano, bruciando un’area estesa per diversi ettari. Le fiamme hanno lambito abitazioni e depositi, fortunatamente senza provocare danni strutturali, ma l’allerta è stata altissima per ore.

A Lecce, invece, il rogo divampato tra la città e Lizzanello ha costretto le autorità a chiudere la rampa della tangenziale est, con ripercussioni sul traffico e momenti di forte tensione per gli automobilisti in transito.

La situazione non è stata meno grave sul litorale ionico, tra Gallipoli e Porto Cesareo, dove incendi partiti da sterpaglie ai margini delle strade si sono estesi ai campi, bruciando ulivi e vegetazione spontanea.

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