Nel Salento
Casalabate, la riqualificazione del litorale parte dalla demolizione della rotonda
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Al via questa mattina i lavori che consegneranno un'area completamente spianata e da riqualificare
CASALABATE (TREPUZZI) - È iniziata questa mattina la demolizione dei manufatti dell’ex stabilimento balneare noto come Terza Rotonda di Casalabate, nel Salento. La demolizione interessa una porzione di litorale che appartiene al territorio di Trepuzzi al confine con quello di Squinzano, dove l’erosione ha cancellato l’arenile. Un intervento inizialmente finanziato dal Fondo L. 145/2018 comma 139 e successivamente confluito nel Pnrr per un importo pari a 2 milioni e 500 mila Euro, stanziati per l’abbattimento e il completamento dell’opera prevista da una programmazione più organica di riqualificazione dell'intera marina e già inserita nel Cis sottoscritto con l’Agenzia per la Coesione Territoriale.
«Stiamo vivendo una giornata storica per la nostra comunità e per tutto il Nord Salento - ha voluto sottolineare il sindaco Giuseppe Taurino - riqualificare quest’area è stato un impegno che abbiamo assunto sin da subito, dal momento in cui Casalabate è passata ai Comuni di Trepuzzi e Squinzano. Ringrazio per l’impegno e il lavoro svolto, l’Amministrazione Comunale precedente guidata dal Sindaco Oronzo Valzano, il Gal Valle della Cupa, le associazioni che hanno collaborato, le personalità che si sono spese, i progettisti e in maniera particolare il nostro Ufficio Tecnico. Restituiamo alla comunità un bene pubblico con una visione del mare che finalmente ridà dignità a questo tratto di costa un tempo molto vasto e di una bellezza naturale indescrivibile. La finalità sarà quella di riqualificare l’intera area e per mezzo delle barriere soffolte favorire il ripascimento della spiaggia per almeno 25 metri. In questo modo sarà possibile realizzare una piazza che restituisca a tutta la comunità, trepuzzina e del Nord Salento, un panorama mozzafiato. Ma non sarà solo abbattimento, si lavora per «recuperare e non demolire la rotonda e l'immobile antistante, al fine di preservare la memoria storica dei luoghi».