Martedì 16 Settembre 2025 | 22:46

Ragazza morta a Turi dopo schianto in moto, interrogatorio di garanzia per il prete arrestato: «Non mi sono accorto di nulla»

 
Redazione online (video Donato Fasano)

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Don Nicola D'Onghia conferma la sua versione di quella tragica notte in cui è morta Fabiana Chiarappa. La difesa chiede la revoca dell'arresto

Mercoledì 30 Aprile 2025, 15:21

17:35

BARI - Ha risposto a tutte le domande don Nicola D’Onghia, il parroco di Noci (Bari) arrestato ieri per omicidio stradale e omissione di soccorso nel caso della morte della 32enne Fabiana Chiarappa. «Ha ricostruito la vicenda per come è andata secondo la sua prospettiva. Riteniamo che l'accertamento nel merito della vicenda richieda delle verifiche tecniche e delle attività investigative ulteriori. Quello che riteniamo assolutamente privo di fondamento è il provvedimento restrittivo», ha detto l’avvocato del prete, Federico Straziota, al termine dell’interrogatorio, spiegando anche che è stata chiesta al gip la revoca dei domiciliari. La Procura, sul punto, ha espresso parere negativo.

D’Onghia, ha detto sempre l’avvocato, ha confermato la ricostruzione fornita dall’inizio: «Lui non si è reso conto che c'era un corpo sul ciglio della strada», in una «strada buia, di notte, all’uscita di una curva». Quanto al sangue trovato sull'auto del prete, «sono accertamenti che richiederanno ulteriori approfondimenti, ma anche il fatto di averla colpita non implica di per sé della responsabilità nell’omicidio»

Avvocato Federico Straziota, difensore di don Nicola D’Onghia

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