L'appuntamento

Bari, al Kursaal focus su anticorruzione, antiriciclaggio e tutela dei dati

Redazione online (video Donato Fasano)

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Un convegno incentrato sugli obblighi per la Pubblica amministrazione e la responsabilità dei dirigenti

BARI - «Il ruolo della prevenzione - Antiriciclaggio, anticorruzione e tutela dei dati»: questo il focus dell'incontro oggi a Bari al Teatro Kursaal incentrato sugli obblighi per la Pubblica amministrazione e la responsabilità dei dirigenti. Il convegno è aperto con i saluti istituzionali del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, del sindaco della città di Bari e presidente ANCI Antonio Decaro, del consigliere regionale e presidente della commissione regionale Antimafia Renato Perrini, della presidente ANCI Puglia Fiorenza Pascazio, e del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), Giuseppe Busia.

Il dibattito, moderato dal direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Mimmo Mazza, entra nel vivo con gli interventi del dott. Alessio Coccioli (Procuratore aggiunto della Repubblica di Bari); del prof. avv. Ugo Patroni Griffi (Professore ordinario di diritto commerciale); del gen. Michele Carbone (Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza e direttore Direzione Investigativa Antimafia – DIA); del dott. Claudio Clemente (già Direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia – UIF); del prof. avv. Emanuele Fisicaro (presidente del Centro Studio Europeo Antiriciclaggio e Compliance “Piero Luigi Vigna”); del prof. avv. Vincenzo Ricciuto (professore ordinario di diritto civile); del dott. Mauro Calogiuri (Autorità di Audit Fondi Sie – Regione Puglia) e della dott.ssa Rossella Caccavo (Dirigente Regione Puglia – Responsabile anticorruzione).

Interviste video: Marisa Ingrosso

BUSIA: TRASPARENZA STRUMENTO BUONA AMMINISTRAZIONE

«La trasparenza non è uno onere, ma uno strumento di buona amministrazione. Rende la pubblica amministrazione più efficiente e maggiormente al servizio dei cittadini». Lo ha detto il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia, in collegamento da remoto con il convegno 'Antiriciclaggio, anticorruzione e tutela dei dati-Obblighi per la pubblica amministrazione e responsabilità dei dirigentì, organizzato a Bari.
Busia ha ricordato che «stiamo lavorando sulla digitalizzazione delle procedure di affidamento pubblico, che è una rivoluzione copernicana». «Dal prossimo primo gennaio - ha spiegato - tutte le pubbliche amministrazioni, per fare le gare, dovranno usare piattaforme interconnesse con la banca dati nazionale dei contratti pubblici. Questo garantirà maggiore concorrenza, trasparenza e partecipazione dei cittadini. Una condizione per far sì che gli investimenti del Pnrr siano realizzati in tempo e diano i risultati sperati».

CARBONE: RICEVIAMO SEGNALAZIONI DI OPERAZIONI SOSPETTE SU PNRR

Riguardo al Pnrr, «c'è un primo periodo iniziale di programmazione, progettazione e aggiudicazione delle opere. Iniziamo a ricevere alcune segnalazioni di operazioni sospette, come dimostra anche la Banca d’Italia nel suo recente rapporto annuale». Lo ha detto Michele Carbone, generale di corpo d’armata della Guardia di finanza e direttore Direzione investigativa antimafia, a margine del convegno 'Antiriciclaggio, anticorruzione e tutela dei dati-Obblighi per la pubblica amministrazione e responsabilità dei dirigenti', organizzato a Bari.

«Notiamo che c'è un interesse della criminalità organizzata - ha aggiunto - che punta a inserirsi negli appalti, infiltrandosi attraverso imprese che agiscono sotto il loro controllo».
Carbone ha evidenziato che non c'è solo il Pnrr. «C'è il Piano nazionale di investimenti complementari - ha precisato - c'è il Giubileo del 2025, c'è l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026. Stiamo parlando di tantissime risorse finanziarie destinate al potenziamento delle infrastrutture e dei lavori pubblici del Paese».
«La storia - ha concluso - ci insegna che ogni volta che ci sono programmi di questo tipo la criminalità organizzata non è disinteressata, ce lo insegna la ricostruzione dell’Irpinia nel 1980, quando la camorra si interessò ai lavori nei paesi distrutti dal terremoto».

«Le mafie stanno cambiando. Oltre ai crimini tradizionali grazie ai quali fruttano i loro profitti, come per esempio il traffico di droga, l’usura, l’estorsione e lo sfruttamento della prostituzione, cercano di non usare la violenza per poter concludere i loro affari in maniera silenziosa». Lo ha detto Michele Carbone, generale di corpo d’armata della Guardia di finanza e direttore Direzione investigativa antimafia, a margine del convegno 'Antiriciclaggio, anticorruzione e tutela dei dati-Obblighi per la pubblica amministrazione e responsabilità dei dirigentì, organizzato a Bari. Carbone ha aggiunto che le mafie «assumono sempre più la vocazione economica, imprenditoriale e finanziaria. E ricorrono molto alle fatture false, utilizzate per riciclare i capitali illeciti».

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