Nella Manovra 2026 anche una flat tax sugli aumenti di stipendio per i dipendenti
(Adnkronos) - Nel 2026 il peso del Fisco diventa più leggero sugli aumenti di stipendio legati a rinnovi contrattuali che vengono erogati a dipendenti con reddito fino a 33.000 euro. È una delle novità contenute nella Legge di Bilancio 2026 per preservare il potere d’acquisto di lavoratori e lavoratrici.
Il testo con tutte le misure, dal taglio IRPEF alla rottamazione quinquies, è stato approvato il 23 dicembre dal Senato e dovrà ottenere il via libera della Camera entro il 31 dicembre per entrare in vigore con l’arrivo del nuovo anno.
Gli stipendi in Italia fanno fatica a tenere il passo con il costo della vita. Ed è proprio per preservare le buste paga che nella Legge di Bilancio è stata ridotta la tassazione su alcune voci: dagli straordinari ai premi di produttività.
Tra le somme che potranno beneficiare di un trattamento di favore dal punto di vista fiscale ci sono anche gli incrementi della retribuzione che derivano da rinnovi contrattuali firmati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.
A questo tipo di aumenti corrisposti a dipendenti con un reddito fino a 33.000 euro si applicherà una flat tax del 5 per cento al posto dell’IRPEF, calcolata secondo le aliquote ordinarie, e delle addizionali regionali e comunali.
In questo modo cresce il valore netto degli importi inseriti in busta paga. I datori di lavoro dovranno applicare la flat tax al 5 per cento in maniera automatica, a patto che il dipendente interessato non presenti una rinuncia scritta.
La soglia da rispettare per poter accedere alla tassa piatta deve essere verificata relativamente al reddito da lavoro percepito nel 2025.
Il perimetro dell’agevolazione è stato ampliato durante i lavori parlamentari sul testo della Manovra: il DDL Bilancio inizialmente riservava la flat tax del 5 per cento ai rinnovi dei contratti collettivi del settore privato sottoscritti solo nel 2025 e nel 2026 e fissava il limite di reddito da rispettare a 28.000 euro.
Nella versione finale del testo la soglia reddituale diventa più generosa e si allunga la retroattività dell’agevolazione: la tassa piatta, infatti, interessa gli aumenti di stipendio che arrivano anche dai rinnovi dei due anni precedenti, a partire dal 1° gennaio 2024.
Il periodo di applicazione della tassazione agevolata, invece, resta limitato alle buste paga del prossimo anno: la detassazione riguarda solo gli stipendi erogati nel 2026.