Martedì 02 Dicembre 2025 | 08:06

Udienza per l'avvio di un nuovo processo sulla morte di Maradona

Udienza per l'avvio di un nuovo processo sulla morte di Maradona

 
Ansa Agenzia

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Udienza per l'avvio di un nuovo processo sulla morte di Maradona

Inizia il 17 marzo, per stabilire le responsabilità dei medici

Martedì 02 Dicembre 2025, 05:25

(ANSA-AFP) - ROMA, 02 DIC - Sei mesi dopo l'archiviazione del primo processo, si terrà oggi un'udienza preliminare per determinare i termini di un nuovo processo in Argentina riguardante le circostanze della morte di Diego Maradona avvenuta nel 2020. Le parti si incontreranno a San Isidro (a nord di Buenos Aires), per concordare il modus operandi, le udienze e i testimoni per il "secondo" processo a sette professionisti sanitari. Il nuovo processo dovrebbe iniziare il 17 marzo 2026. Diego Maradona è morto all'età di 60 anni il 25 novembre 2020, a causa di una crisi cardiorespiratoria ed edema polmonare durante la convalescenza dopo un intervento neurochirurgico. Il processo, mira a determinare se la sua morte fosse inevitabile, dato che il suo corpo, logorato dagli eccessi e dalla dipendenza, ha ceduto. O se, al contrario, ci sia stata una negligenza fatale, persino deliberata, da parte del team di professionisti (medico, psichiatra, psicologo, infermieri) che avrebbe dovuto prendersi cura di Maradona. Il primo processo è stato archiviato a maggio, dopo una ventina di udienze in due mesi e l'audizione di 44 testimoni. L'archiviazione è avvenuta nel mezzo di uno scandalo: una dei tre giudici, all'insaputa di tutti, aveva collaborato a una miniserie documentaristica sul caso. Da allora è stata rimossa dal suo incarico. Nell'udienza di martedì gli avvocati della difesa chiederanno che vengano esaminati diversi ricorsi, in particolare in nome del "ne bis in idem", il principio che garantisce che una persona non possa essere processata due volte per lo stesso reato. Mario Baudry, avvocato dell'ex compagna di Diego Maradona e madre di uno dei suoi figli, Veronica Ojeda, prevede che "gli avvocati della difesa ricorreranno a tattiche dilatorie per prolungare" il procedimento, "rinviando il processo il più possibile". Perché, secondo lui, le prove presentate al primo processo "confermano che c'è effettivamente responsabilità e che ci saranno condanne", ha affermato. (ANSA-AFP).

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