GENOVA

Stabilimento dell'ex Ilva occupato e corteo a Genova

Urso e azienda, non ci sarà aumento cig ma formazione

(ANSA) - GENOVA, 19 NOV - È durata pochi minuti l'assembleadei lavoratori dell'ex Ilva a Genova in sciopero che hanno scelto di occupare lo stabilimento e la strada della mobilitazione per protestare "contro il blocco degli impianti del nord e il piano che prevede l'aumento della cassa integrazione straordinaria fino a 6mila unità". I lavoratori con i mezzi si sono mossi in corteo verso la stazione ferroviaria di Genova Cornigliano, dove si terrà un presidio ad oltranza. "Sono mille i posti di lavoro a rischio a Genova", denunciano i sindacati. "Non è previsto alcun aumento della cassa integrazione". È il chiarimento diffuso dai commissari straordinari di Acciaierie d'Italia in As dopo le ricostruzioni circolate tra sindacati e stampa. L'azienda ribadisce che il numero dei lavoratori in cigs resta fissato a 4.450 unità e che "qualsiasi affermazione relativa a un'estensione della cassa di ulteriori 1.550 lavoratori è priva di fondamento". Durante l'incontro di ieri a Palazzo Chigi, alla presenza dei rappresentanti del Governo, è stato confermato quanto riportato anche nella nota ufficiale della Presidenza del Consiglio, secondo cui "non ci sarà un'estensione ulteriore della cassa integrazione, accogliendo così la principale richiesta avanzata dagli stessi sindacati nel corso del precedente tavolo". I 1.550 lavoratori "citati nelle ricostruzioni saranno coinvolti esclusivamente - è detto nella nota - in un programma di formazione e riqualificazione da attivare durante le manutenzioni sugli impianti. Il percorso formativo prevede almeno 60 giorni di attività per ciascun dipendente, per un totale di 93mila ore di formazione, e riguarderà l'intero comparto aziendale". Per l'ex Ilva "Abbiamo detto con chiarezza che non c'è alcun aumento della cassa integrazione" ma piuttosto "c'è un forte, significativo investimento sulla formazione con l'intenzione di concentrare le risorse proprio sulla manutenzione degli impianti ai fini della maggiore tutela, come doveroso, dei nostri lavoratori che nel contempo dovranno seguire ce lo auguriamo dei corsi di formazione per essere meglio preparati anche professionalmente alle nuove tecnologie green che si intendono installare". Lo ha ribadito il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso. (ANSA).

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