economia

Rider pronti allo sciopero. Ugl 'Se serve blocchiamo le piattaforme'

Oggi la mobilitazione nazionale in otto città italiane per chiedere il rinnovo del Ccnl. Capone: "Rider trattati come lavoratori fantasma ma svolgono un ruolo sociale". Mancini: "In assenza di risposte alzeremo il livello della protesta".

(Adnkronos) - Mobilitazione nazionale dei rider oggi in otto città per chiedere l'apertura del tavolo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da due anni, maggiori tutele, sicurezza e più legalità. A organizzarla a Roma, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Trapani e Chioggia, Ugl Rider, pronta ad alzare il livello della protesta. "Stiamo lavorando con regole vecchie di 5 anni, abbiamo diritto di ricontrattare il Ccnl del 2020, scaduto nel 2023. Dopo la protesta di oggi, ci aspettiamo che ci venga comunicata la data per l’apertura del tavolo, in caso contrario alzeremo il livello della mobilitazione, sarà sciopero”, dice all’Adnkronos Gianluca Mancini, segretario nazionale Ugl Rider, in piazza Ss.Apostoli a Roma, una delle piazze della mobilitazione.

“Se c’è bisogno fermeremo le piattaforme", rincara il segretario generale Ugl, Francesco Paolo Capone, anche lui in piazza con i lavoratori. Lavoratori, dice, "considerati fantasmi, una categoria che ‘viaggia’ all’oscuro, fuori dai canoni ufficiali della rappresentanza" ma che invece "svolgono a tutti gli effetti un servizio sociale nelle nostre città, che va garantito attraverso il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro”. La richiesta è dunque di riaprire il tavolo delle trattative, "chiesto in tutte le forme e in ogni maniera alle nostre controparti, Assodelivery: serve una revisione economica delle spettanze, e questo si fa sul contratto nazionale; serve più sicurezza e questo si decide sul contratto collettivo nazionale, e serve un quadro normativo più ampio”.

Una delegazione di Ugl Rider è stata ricevuta in mattinata, protesta in corso, dall’ufficio del gabinetto del prefetto a Roma. Un incontro durante il quale, raccontano all'Adnkronos, i temi messi sul tavolo, sicurezza, legalità e giusta retribuzione, "sono stati condivisi per cui ora ci aspettiamo novità sull’apertura del tavolo sul rinnovo del Ccnl a stretto giro". La deadline è lunedì 10 novembre.

Nelle piazze della protesta i rider arrivano con le loro borse, gialle o azzurre a seconda della piattaforma, in spalla o assicurate agli scooter. "Inflazione, caro energia, benzina a 2 euro, Covid. Ne abbiamo viste tante in questi anni... - raccontano - Siamo lavoratori autonomi, però vogliamo il riconoscimento dei nostri diritti".

Un altro rider, A.F., ricorda che "si lavora quando fa caldo e quando piove, è un lavoro a rischio e questo rischio va diminuito. Poi ci sono il traffico, il rischio caporalato sul quale chiediamo alle istituzioni di vigilare..." Altri ammettono che "questo è un lavoro che può anche farti guadagnare, lavorando molto", ma che dal 19 maggio le cose si sono ulteriormente complicate quando "il sistema cosiddetto 'free login' è subentrato al calendario a punteggio che prevedeva meccanismi premianti e un limite di ingresso al lavoro per fasce ore arie, ora è tutto libero e questo è venuto meno". A vantaggio di chi lavora saltuariamente, per arrotondare, a svantaggio di chi fa del rider un lavoro a tempo pieno.

Di quanto si può guadagnare, ci dà un'idea Sing G., 54 anni, indiano da 20 anni in Italia, rider da 5 anni. "Per guadagnare 2mila euro lavoro in media 8-9 ore al giorno, senza riposo, tutti i giorni. Da questa cifra bisogna detrarre il 20% di tasse, la manutenzione dei mezzi e la benzina che è a carico nostro".

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