cronaca
Donna accoltellata in strada a Milano, "colpita 14 volte". L'ex: "Sono un assassino e un fallito"
Milano, 23 ott. (Adnkronos) - Luciana Ronchi è stata colpita 14 volte, "con un particolare accanimento sul volto". Così l procuratore capo di Milano Marcello Viola sul fermo di Luigi Morcaldi, 64 anni, accusato di omicidio aggravato dell'ex compagna Luciana Ronchi, 62 anni, uccisa mercoledì in via Grassini a Bruzzano, periferia nord di Milano.
"La persona che aggredisce la vittima si muove con estrema determinazione e rapidità e colpisce con grave violenza la vittima con 14 coltellate, alcune delle quali letale al collo. C’è stato un particolare accanimento sul volto", afferma Viola.
Un delitto maturato in un clima di "rabbia e frustrazione" che l'uomo accumula nei confronti dell'ex compagna - non si sono mai sposati, ma la lunga relazione si interrompe tre anni fa - la quale continua ad abitare nella casa di via Grassini che hanno scelto insieme. Il delitto viene ripreso dalle telecamere, il 64enne è stato riconosciuto dalle persone che hanno assistito all'aggressione che si è rivelata mortale e lui stesso ha confessato, in un lungo interrogatorio, la sua responsabilità: "Sono un assassino".
A 'tradirlo' anche il cellulare. Nel pomeriggio di ieri quando Morcaldi ha riacceso il telefono "gli accertamenti urgenti fatti sulla localizzazione ci hanno permesso di individuare il soggetto nel Parco nord" spiega il comandante della Polizia locale Gianluca Mirabelli. Bloccato non ha opposto resistenza, "era abbastanza tranquillo" aggiunge Mirabelli. E dal procuratore capo Viola sono arrivati i complimenti per "l'ntervento tempestivo della Polizia locale e le indagini che si sono svolte senza sosta". La vittima non aveva mai sporto denuncia e non è mai stata segnalata nessuna criticità: risulta solo che l'uomo si sia rivolto a degli assistenti sociali per avere accoglienza in un dormitorio.
Nell'auto di Morcaldi è stata trovata una lettera intitolata 'La torta avvelenata' presumibilmente scritta da lui, in cui "si rivolgeva alla ex moglie e al figlio riversando su di loro la sua rabbia e frustrazione". E' uno dei passaggi del decreto di fermo. L'auto è stata trovata in via Ornato all’interno di un parcheggio antistante il Parco Nord.
Dalle lettera 'sgrammaticata' trovata in auto, alle possibili motivazioni economiche, fino all'analisi dettagliata di telecamere e al racconto dei testimoni "stiamo facendo tutti gli accertamenti" conclude il procuratore che esprime cordoglio per il secondo femminicidio, in pochi giorni, a Milano. E nel fermo, firmato dai pm Leonardo Lesti e Giovanni Tarzia, spunta un particolare inquietante: è stato Morcaldi a indicare l’arma del delitto, gettato in un cestino del parco, "un coltello che per la violenza dei colpi inferti aveva la parte terminale della lama spuntata".
"Sono un assassino... è stato un momento, l'ho vista e...non so spiegare perché l'ho fatto", ha detto Morcardi tra le lacrime davanti al pubblico ministero di Milano Giovanni Tarzia che lo ha interrogato.
E' alla famiglia che il 64enne imputa il suo fallimento di vita e nel lavoro, una rabbia che ha trasformato anche in rivendicazione economica tanto che prima di accoltellarla reclama "Devi andare via da casa mia".
Morcaldi sarà sentito domani venerdì 24 ottobre dalla giudice per le indagini preliminari di Milano Lorenza Pasquinelli.
Una camminata dedicata a Luciana Ronchi per fermare ogni forma di violenza maschile contro le donne è stata organizzata per questa sera alle 19 dalla comunità di Bruzzano.
Già diverse le adesioni all'iniziativa, promossa da Municipio 0 e Abitare società cooperativa. Tra queste anche la Camera del Lavoro di Milano, che in una nota spiega: "L'adesione alla camminata per Luciana Ronchi per dire insieme 'basta' alla violenza maschile contro le donne. Siamo vicine e vicini alla comunità di Bruzzano, che in questo momento di dolore trova la forza di reagire e di unirsi. La violenza contro le donne non è un fatto privato, ma una responsabilità collettiva. Per questo vogliamo esserci, insieme a tutte quelle realtà che ogni giorno lavorano per costruire relazioni di rispetto, libertà, parità. Per Luciana. Per tutte".