La guerra
Medio Oriente: accordo tra Hamas e Israele sul piano di pace per Gaza
«Gli ostaggi dovrebbero rientrare lunedì, anche quelli morti»
Israele e Hamas firmano la "prima fase" del piano di pace Usa, ha annunciato ieri sera Trump. Festeggiamenti in strada nella Striscia, dove però si combatte ancora. Hamas ha dichiarato che l'accordo determina il ritiro delle Idf, l'ingresso di aiuti e lo scambio ostaggi-prigionieri. Il movimento islamista e Netanyahu hanno entrambi ringraziato per la mediazione il tycoon, atteso in Medio Oriente nei prossimi giorni. Dovrebbe intervenire alla Knesset. "Merita il Nobel per la pace", dice Herzog. Gli Usa saranno coinvolti nella ricostruzione e nel mantenimento della pace a Gaza, afferma Trump.
L'Idf annunciano di aver iniziato a prepararsi al ritiro parziale delle truppe dalla Striscia di Gaza nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas. Lo scrive il Times of Israel. In una dichiarazione, l'esercito afferma che "secondo le direttive di livello politico e in conformità con una valutazione della situazione, l'Idf ha avviato i preparativi operativi per l'attuazione dell'accordo".
Come parte dei preparativi, l'esercito afferma di essere pronto a spostare le truppe verso "linee di schieramento modificate nel prossimo futuro".
"Le Idf continuano a essere schierate nell'area e si stanno preparando per qualsiasi sviluppo operativo", aggiunge l'esercito. In un precedente comunicato, l'Idf aveva messo in guardia che il nord della Striscia resta per ora zona di combattimento.
L'accordo tra Israele e Hamas annunciato ieri sera riguarda i primi passi di un quadro di pace a Gaza sostenuto dagli Stati Uniti, ma non la totalità del piano radicale in 20 punti presentato la scorsa settimana dal presidente Donald Trump. Lo sottolineano funzionari Usa a conoscenza dei negoziati, citati da Abc News.
Le fonti del media americano affermano che i colloqui si sono concentrati quasi esclusivamente su ciò che accadrà nei primi giorni e settimane dell'accordo: il ritiro parziale israeliano da Gaza e lo scambio di quasi 50 ostaggi tra vivi e morti con prigionieri palestinesi. Alcuni dei punti più difficili come la governance di Gaza e il disarmo dei combattenti di Hamas dovranno ancora essere negoziati in futuro, sottolineano i funzionari Usa.
L'ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Yechiel Leiter, ha dichiarato alla Cnn che gli ostaggi ancora vivi tenuti prigionieri da Hamas saranno rilasciati domenica o lunedì, con un lasso di tempo di 72 ore per effettuare il rilascio a partire dalla riunione di oggi del governo per approvare l'elenco dei prigionieri palestinesi da rilasciare nell'accordo di pace.
Leiter afferma che Israele spera che il piano porti alla fine della guerra, ma ciò dipenderà da come verrà attuato. "Speriamo che conduca a una completa cessazione delle ostilità e alla ricostruzione di Gaza, per il bene dei cittadini di Gaza e per il bene di Israele", afferma il diplomatico. "Ma è la prima fase, e dobbiamo vederla attuata completamente nei prossimi giorni", sottolinea.
Leiter, il cui figlio maggiore è stato ucciso in guerra mentre prestava servizio nelle Idf, ha attribuito alla pressione militare israeliana il merito di aver portato Hamas al tavolo dei negoziati dopo due anni di conflitto.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno avvertito stanotte i residenti della Striscia di Gaza che l'area a nord è ancora considerata una zona di combattimento pericolosa e che le truppe continuano a circondare Gaza City.
"Tornare" nella città palestinese "è estremamente pericoloso", afferma su X il portavoce delle Idf in lingua araba Avichay Adraee. "Per la vostra sicurezza - si legge nella nota - astenetevi dal tornare a nord o dall'avvicinarvi alle aree in cui le forze sono schierate e operano in qualsiasi parte della Striscia, compresi il sud e l'est, fino a quando non saranno emanate istruzioni ufficiali".