Disney +

«Andor» il fuggitivo e il pianeta verde mutato in miniera

Marzia Gandolfi

Dopo The Mandalorian, The Book of BobaFette Obi-Wan Kenobi, è il turno di Andor, serie spin-off di un film spin-off (Rogue One), che rimodellava intelligentemente i codici della saga Star Wars. Situata cinque anni prima dell’epopea nera di RogueOne, tra la «prelogia» e la trilogia originale, la nuova serie Disney evoca il passato di Cassian Andor (Diego Luna), ladro e fuggitivo, reclutato dalla resistenza ribelle per una missione suicida contro l’Impero. Tony Gilroy (Bourne), co-sceneggiatore di RogueOnee creatore di Andor, fa un passo indietro e lo scova su un pianeta industriale e ancora lontano dal suo destino eroico. Spirito sedizioso e ostile alle uniformi, Cassian vive di espedienti e colleziona nemici coi pezzi di ricambio. L’unico desiderio che lo agita è ritrovare la sorella ed evitare l’arresto. Ma nella galassia qualcuno lo ama e gli offre un passaggio per la libertà. Diversamente dagli eroi predestinati che popolano Star Wars, Cassian Andor può contare soltanto sulla sua disobbedienza e un pugno di resistenti, preludio dell’Alleanza Ribelle. La Galassia lontana, lontana non è mai stata così vicina alla nostra. Senza spade laser, né Jedi, Andor ci conduce su un pianeta verde che l’Impero ha trasformato in miniera. Un incubo industriale e climatico in cui gli operai sgobbano e i cattivi non assomigliano ancora a truppe d’assalto ma a giovani ufficiali ambiziosi. Ancorato a un realismo sociale caliginoso (la produzione ha messo fuori il naso), la serie rinnova la dimensione politica della saga di Lucas e ristabilisce l’equilibrio nella Forza. Bisogna uccidere il mito per rigenerarlo? Standalone story, Andor sta in piedi da sola come il suo modello e il suo eroe che ha dodici puntate per diventare il glorioso capitano di RogueOne. Su Morlana One e Disney+.

Privacy Policy Cookie Policy