In Puglia e Basilicata
In televisione
22 Luglio 2022
Marina Sanna
Nell’immensità dell’archivio Sky galleggia una serie di quasi 10 anni fa. Due stagioni, un teen drama che ricorda Gossip Girl se non fosse una sorta di prequel di Sex and the City. Parliamo di The Carrie Diaries. Qui Carrie Bradshaw (AnnaSophia Robb) ha 16 anni, vive nel Conneticut, ha una famiglia, la mamma è morta da poco, il papà (Matt Letscher) fa l’avvocato e la sorella Dorrit (Stefania Owen) è una simpatica peste. Tratta sempre dai romanzi di Candace Bushnell, è una versione alternativa di come avrebbe potuto essere la nostra eroina quando persino i sogni sul futuro erano nebulosi.
A parte alcune discordanze con il personaggio che ha reso immortale Sarah Jessica Parker (tra le tante: non proviene da un ambiente benestante, il papà l’ha abbandonata quando era bambina), le qualità che rendono Carrie tanto speciale, le amiche in primis, che non si chiamano Miranda o Charlotte ma a guardarle bene qualcosa in comune ce l’hanno, ci sono tutte. E l’effetto nostalgia funziona, persino oggi, che abbiamo visto il ritorno di Carrie cinquantenne in splendida forma. Siamo negli anni Ottanta, il presidente è Ronald Reagan e la piccola Carrie frequenta il penultimo anno di liceo. Per ricompensare la sua buona volontà, il padre le trova uno stage a Manhattan presso lo studio legale di un amico influente. Qui incontra Larissa (Freema Agyeman), giornalista di moda, che la introduce negli ambienti più iconici di New York, come il Limelight, locale cult di Madonna. La sceneggiatura è brillante e Carrie spumeggiante, al posto del portatile ha un diario in cui scrive annotazioni e segreti. Non c’è Big, però è sempre un bel vedere.
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