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Amy Schumer in una scena di «Life&Beth»
15 Luglio 2022
Marzia Gandolfi
Combinando la sua versione personale del politicamente scorretto con un’autoironia senza limiti, Amy Schumer ha interpretato per anni la «ragazza della porta accanto» disinibita. Stand-up, film, serie, ha osato tutto puntando su un sentimento di familiarità e di vera sorpresa, su argomenti ritenuti ingrati o intoccabili e sulla sua «rotondità» per denunciare il body shaming. Con Life & Beth, creata per Hulu e disponibile su Disney+, l’attrice e autrice americana cambia pelle e si avventura su un terreno molto personale. A partire dal titolo, Beth è il suo secondo nome, la serie la confronta con un passato doloroso e la rivela in una forma inedita. Rovine familiari, divorzio dei genitori, sorellanza, Amy Schumer intinge la penna dove fa più male e scrive un dramma che le somiglia più di qualsiasi cosa realizzata prima. Come Lena Dunham (Girls) o Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), si espone coraggiosamente in una partitura melanconica, supportata da compagni di gioco impeccabili, Susannah Flood e Michael Cera su tutti.
A priori, la vita sorride a Beth, che ha spuntato tutte le caselle dell’american dream. Ma diffidate delle apparenze, l’eroina sta attraversando una crisi esistenziale, la vita newyorkese le va stretta e la disfa il giorno in cui sua madre muore. Tornata «temporaneamente» a Long Island, origine della sua geografia sentimentale e della sua complicata adolescenza, è divisa tra due epoche e due versioni di sé. A braccetto con le amiche d’infanzia e uomini improbabili, cerca mollemente un nuovo soffio. Con Life & Beth, la regina della commedia convoca le nevrosi familiari e un umorismo meno insolente, affidando ai comprimari la parte greve e burlesca. Una prima volta per Amy Schumer, mai così vulnerabile e sincera, fragile e dolcemente godibile.
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