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Star Wars-Obi Wan Kenobi, la nuova serie
09 Giugno 2022
Marzia Gandolfi
Diciassette anni dopo Star Wars: La vendetta dei Sith, Obi-Wan Kenobi riprende servizio, più vecchio, più cupo, più stanco. I Sith danno la caccia agli ultimi cavalieri della Repubblica fino ai confini dell’impero. È lì che si nasconde Kenobi dopo aver affrontato in duello Anakin Skywalker. Sopravvissuto al confronto col suo allievo e perseguitato dal passato, lo Jedi ha perso la fede e si è rifugiato su Tatooine per sorvegliare a distanza il piccolo Luke.
I primi quattro minuti della serie «ripassano» il mito - lo scontro tra Obi-Wan e Anakin, la «morte» del secondo e la nascita dei suoi gemelli, Leila, affidata al senatore Bail Organa, e Luke agli zii - per contestualizzare i sei episodi diretti da Deborah Chow e ficcati nella sabbia dove il nostro ha seppellito la spada e la Forza. Ma il rapimento di Leila lo stana dalla clandestinità. L’inizio e la fine li conosciamo già, non ci sono margini per sorprenderci. L’unica via possibile per la Disney è seguire metodicamente le tracce lasciate da Alec Guinness (Star Wars - Una nuova speranza) nel deserto di Tatooine.
La storia, forzatamente aneddotica, riempie i buchi della mitologia e pone la questione dell’espansione infinita della saga: quale spazio per l’immaginazione, la magia, la Forza? È davvero necessario conoscere ogni dettaglio? Non era meglio il brivido nostalgico che ci procurava il respiro di Dart Fener? Davanti a questo enorme generatore di storie informi che fa (troppa) luce sulle zone d’ombra, ci consola la presenza quasi mistica di Ewan McGregor. È lui l’alfa e l’omega di un racconto che porta il suo nome e la sua gloria. Sulla sua strada gli autori mettono terrificanti inquisitori e Dart Fener al top della Forza. Invano, moriamo di noia mai di paura.
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