In Puglia e Basilicata
TV
29 Aprile 2022
Marzia Gandolfi
Se pensate che western e fantascienza siano incompatibili, non avete ancora visto Outer Range, serie filosofica prodotta da Brad Pitt e piantata nelle terre sconfinate del Wyoming. Il primo degli otto episodi pone le basi di un mistero solido e seducente, che soffia sulle braci di un genere moribondo. A fissare il sottopancia e a stringere le briglie è Royal Abbott (Josh Brolin), rancher tormentato a capo di una famiglia spezzata: il figlio minore cavalca tori e beve troppo, il maggiore alleva una figlia e non si è mai ripreso dalla sparizione della moglie. E poi ci sono i Tillerson, vicini predatori che rivendicano una porzione delle loro terre, una poetessa hippie col vizio del soprannaturale, una poliziotta indiana che si sogna sceriffo e un bisonte trafitto dalle frecce come un martire. Ma soprattutto in un pascolo remoto degli Abbott c’è un buco nero, enorme, senza fondo e perfettamente circolare, che sfida le leggi della fisica e provoca l’eroe con la sua dismisura e il suo segreto. Cos’è dunque quell’abisso che fissa Royal? Una porta temporale? L’allegoria di un’assenza divina? La discarica dei peccati originali della nazione? La risposta alla fine di una cavalcata e dentro un vuoto che richiede un atto di fede, risveglia la ricerca metafisica e assume la carica storica della conquista del West. Creata da Brian Watkins per Prime Video, Outer Range affonda nella mitologia occidentale e conferma la natura territoriale ma transitoria dell’esplorazione dell’Ovest, sempre sul punto di generare altri confini e di ridefinirsi. Tra Yellowstone e Dark, la serie apre un varco sull’ignoto e galoppa con Josh Brolin, attore di ‘frontiera’ coi piedi per terra e negli stivali di un cowboy disincantato che cede all’incanto.
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