Il caso

Allarme Giochi Mediterraneo, Tizzano denuncia: «Oggi Taranto non può ospitarli». Ferrarese: «Non è vero»

Botta e risposta fra il presidente della Confederazione internazionale e il commissario straordinario, espressione del Governo

«Io sono sempre molto ottimista in generale, ma su Taranto sono pessimista perché il tempo vola e c'è ritardo su tutto. Il comitato organizzatore oggi non è in grado di mettere in piedi i Giochi quest’anno e non ci sono possibilità di rinviarli al prossimo. Servono impianti e un’organizzazione che non ci sono». Lo ha detto Davide Tizzano, presidente della confederazione internazionale dei Giochi del Mediterraneo di Taranto durante il Consiglio Nazionale del Coni.

«Si stanno cercando di risolvere tutta una serie di criticità - ha aggiunto Andrea Mancino, presidente della federazione italiana biliardo sportivo e componente del comitato organizzatore dei Giochi di Taranto in quota Coni -. Dovremmo aver risolto il problema del villaggio degli atleti che verranno ospitati sulle navi, mentre con il comitato internazionale gli altri problemi si risolveranno a breve. Avremo una situazione più chiara entro un mese». Sul tema il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, ha concluso: «Abbiamo chiesto certezze, speriamo ci mettano in condizione di essere pronti».

Immediata la replica di Massimo Ferrarese, commissario straordinario per i Giochi del Mediterraneo: «Smentisco con forza quanto dichiarato dal presidente del comitato internazionale e assicuro che i lavori si stanno realizzando nel rispetto del crono programma e quindi in tempo utile per lo svolgimento dei giochi».

«Nella qualità di presidente del comitato organizzatore dei Giochi, con la stessa forza, smentisco quanto sostenuto in ordine ai presunti ritardi nella organizzazione, imputabili allo stesso comitato - ha aggiunto -. Per converso, devo rappresentare che se vulnus può individuarsi, è proprio nei comportamenti e nelle rivendicazioni del comitato internazionale che non consentono, allo stato, l’avvio e la definizione di una vasta area di servizi, che lo stesso comitato internazionale ritiene di sua prerogativa. Tanto, senza consentire al nostro comitato la valutazione dei costi degli stessi servizi, nel rispetto della normativa nazionale. Tale posizione, ad oggi, ha determinato un ritardo di oltre sei mesi».

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