Ha chiesto di patteggiare una pena a 1 anno e 8 mesi Giovanni Gugliotti, ex sindaco di Castellaneta e presidente della Provincia di Taranto accusato di calunnia per aver redatto e inviato dossier anonimi per screditare un avversario politico. La richiesta del difensore, Antonio Raffo, ha già ottenuto l'ok della procura e ora toccherà al gip Francesco Maccagnano valutare se la pena è congrua rispetto alle accuse contestate.
La vicenda è deflagrata con l'avviso di conclusioni delle indagini firmato nelle scorse settimane dal pubblico ministero Francesco Ciardo che ha coordinato l'inchiesta della Digos agli ordini del commissario Paolo Favia.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Gugliotti, sotto falsi nomi come “Pippi Malandrino”, avrebbe messo nel mirino dei dossier Maurizio Cristini, presidente del Consiglio Comunale di Castellaneta e candidato alle elezioni regionali: lui e la sua famiglia in quegli scritti erano definiti “un clan” che avrebbe condizionato la vita amministrativa del Comune e fatto affari illeciti attraverso fatture inesistenti e non solo. Ognuno degli esposti ha spinto la procura a verificarne il contenuto che però sarebbe sempre stato smentito dagli accertamenti svolti. Le indagini a quel punto si sono concentrate sugli autori degli esposti e le attività investigative della Digos di Taranto avrebbero consentito di risalire a Gugliotti. Interrogato dagli inquirenti, l'ex sindaco ha fornito la sua versione dei fatti sostenendo che aveva trovato un plico nella cassetta della posta e che si era limitato solo spedirlo alle autorità competenti. Una versione che non ha convinto il pm Ciardo che lo ha iscritto nel registro degli indagati con le accuse di calunnia e false dichiarazioni. Ora, come detto, sarà il gip Maccagnano a valutare la richiesta di patteggiamento.
















