IL FUTURO
La nuova Ilva con 4 forni elettrici: ecco i piani di sviluppo inviati agli enti locali dal ministero
I nuovi forni e gli impianti per il Dri dovrebbero essere disponibili tra il 2032 e il 2033, producendo 8 milioni di acciaio l’anno
Come sarà la nuova Ilva? Lo capiremo a valle degli incontri che tra lunedì e martedì si svolgeranno nelle stanze del ministero per le imprese a Roma. Su richiesta delle parti sociali, la riunione con le organizzazioni sindacali nazionali e di categoria, alla presenza degli attori coinvolti nella definizione dell’accordo di programma interistituzionale per la decarbonizzazione dello stabilimento dell'ex Ilva di Taranto, si terrà lunedì alle ore 18 mentre la riunione con le amministrazioni nazionali e locali della Puglia per la definizione dell'intesa inizierà alle 9.30 di martedì 15 luglio.
Per arrivare pronti agli appuntamenti, le parti stanno vagliando i due piani predisposti da Acciaierie d’Italia, la società in amministrazione straordinaria che gestisce il complesso siderurgico ex Ilva.
I DUE PIANI Nel dettaglio, «al fine di garantire la continuità operativa di tutti i siti produttivi del Gruppo Acciaierie d'Italia, tutelare i livelli occupazionali e rispondere alle esigenze del mercato nazionale ed europeo, è necessario - si legge nella documentazione che la Gazzetta ha potuto consultare - garantire una produzione di 8 milioni di tonnellate annue di acciaio, in coerenza con quanto previsto nella richiesta di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) presentata dall’azienda per il sito produttivo di Taranto. Il raggiungimento di tale obiettivo prevede la costruzione di 4 forni elettrici: 3 forni elettrici presso il sito di Taranto, per una capacità produttiva complessiva di 6 milioni di tonnellate annue, e 1 forno elettrico presso lo stabilimento di Genova, con una capacità di circa 2 milioni di tonnellate annue, a servizio delle unità produttive del Nord. In linea con il Piano di Decarbonizzazione del Gruppo AdI, i forni elettrici dovranno ...
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