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Il commerciante incensurato con due pistole e un fucile: chi è Camillo Giannattasio, l'altro arrestato per l'omicidio

 
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Da commerciante a complice di una rapina finita con l'omicidio: chi è Camillo Giannattasio, l'altro arrestato

Ha un ferramenta a San Giorgio Jonico. Gli investigatori hanno effettuato una serie di perquisizioni, tra cui quella nel suo negozio, dove è stato trovato un arsenale

Venerdì 13 Giugno 2025, 09:16

18:07

Per gran parte dei residenti di San Giorgio Ionico era soltanto un piccolo commerciante, titolare di una ferramenta. Un uomo tranquillo, riservato, incensurato. Invece, Camillo Giannattasio, 57 anni, originario di Carosino e fratello di un poliziotto in pensione, è ora al centro di due indagini: una per omicidio, quella della Procura di Brindisi sulla morte del brigadiere Carlo Legrottaglie, una per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale a seguito della fuga conclusa con la cattura e la morte del complice Michele Mastropietro. L'uomo è in stato di fermo di polizia.

Il nome di Giannattasio è emerso dopo la sparatoria nelle campagne di Grottaglie, in cui ha perso la vita il carabiniere Carlo Legrottaglie. Accanto a lui, ferito mortalmente, è stato trovato Michele Mastropietro, compaesano di Giannattasio e figura nota alle forze dell’ordine per il suo passato criminale. Proprio con lui, secondo gli inquirenti, Giannattasio avrebbe condiviso l’ultimo atto di un’azione armata ancora da ricostruire nei dettagli. E forse anche altri episodi del passato.

Giannattasio sembrava un volto rispettabile della comunità. Ma nelle prime ore successive al suo arresto, gli investigatori hanno effettuato una serie di perquisizioni, tra cui quella nel suo negozio, dove sono state rinvenute due pistole e un fucile. Un ritrovamento che ha aggravato la sua posizione e alimentato i sospetti sul suo reale ruolo all’interno del contesto criminale in cui si è consumata la tragedia.

Giannattasio era già comparso negli atti dell’operazione "Blindato" del 2015, condotta dalla Polizia per smantellare una banda responsabile di un assalto a un portavalori a Monteiasi. All’epoca, era stato indagato e perquisito, ma la sua posizione venne archiviata. Il suo presunto complice di oggi, Mastropietro, fu invece condannato a 9 anni.
Secondo la ricostruzione finora emersa, intorno alle sei del mattino di ieri, Giannattasio era alla guida della vettura inseguita dai carabinieri di Francavilla Fontana. L’inseguimento è culminato in una sparatoria, in cui è rimasto ucciso il militare Legrottaglie. Dopo l’incidente, Giannattasio è fuggito a piedi nelle campagne, dove avrebbe chiesto dell’acqua a due contadini prima di essere bloccato e arrestato dai militari, accanto al corpo in fin di vita del suo complice. A Taranto il fascicolo è coordinato dal pubblico ministero Francesco Ciardo, che ora con ogni probabilità emetterà un fermo di indiziato che dovrà poi essere convalidato dal gip.

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