Il caso

Taranto, strage di oloturie e giro d'affari milionario: assolti 14 imputati

Alessandra Cannetiello

Per gli imputati, la pubblica accusa aveva chiesto pene fino a 4 anni, ma il tribunale ha riconosciuto l'innocenza delle persone coinvolte

TARANTO - Sono stati tutti assolti i 14 imputati finiti a processo per la strage di oloturie nei mari: secondo la procura, infatti, si era trattato di un business milionario di export verso Cina e Hong Kong, dove l’oloturia è molto ricercata, con la conseguenza di un vero e proprio disastro ai danni dell’ecosistema marino. A deciderlo, nella giornata di ieri, il collegio presieduto da Loredana Galasso, a latere i giudici Federica Furio e Michele Maria Tronci che hanno accolto le tesi della difesa.

Per gli imputati, la pubblica accusa aveva chiesto pene fino a 4 anni, ma il tribunale ha riconosciuto l'innocenza delle persone coinvolte e tra queste Giuseppe Catapano che rispondeva di associazione a delinquere e difeso dagli avvocati Gaetano Vitale e Luigi Esposito: era ritenuto a capo di uno dei due gruppi familiari, di cui avrebbe fatto parte la moglie Anna Donatello e il figlio Cosimo. Assolti inoltre anche gli imputati che secondo gli inquirenti avevano messo in piedi il secondo gruppo, capeggiato da Emanuele Catapano e di cui avrebbero fatto parte la consorte Anna Fuggetti, il figlio Cosimo e il martinese Tommaso Dilonardo. Assolti, infine, anche Franco Fuggetti, Angelo Giangrande difeso dall’avvocato Antonio La Scala, e poi Giorgio De Benedictis, Francesco Cardano, dall’avvocato Giuseppe Mari (studio Fps), Paolo Buonafonte, Pietro Altamura e Pietro Martucci difesi, tra gli altri, dagli avvocati Nicola Cervellera, Gaetano Cimaglia, Giovanni Fiorino e Leonardantonio Cassano.

La procura aveva formalizzato le accuse di associazione a delinquere, disastro ambientale permanente e gestione di rifiuti non autorizzata per aver alterato l’ecosistema del litorale ionico, con incursioni anche sulle coste di Bari, Brindisi e Lecce, asportando fin dal gennaio del 2015 tonnellate di oloturie, i cosiddetti «cetrioli di mare», causando quasi l’estinzione di questa specie di molluschi.

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