droga
Massafra, in auto con un chilo di hashish camuffato da caramelle gommose: arrestati un 39enne e un 30enne
I due sono stati fermati durante i controlli sulla SS7 Appia, adesso si trovano in carcere
MASSAFRA - Hanno già lasciato il carcere un 40enne e un 31enne di Taranto, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti, che alcuni giorni fa erano stati arrestati dai carabinieri a Massafra dopo essere stati trovati con oltre 1 chilogrammo di hashish in auto. A deciderlo è stato il gip Giovanni Caroli che, al termine dell’udienza di convalida, ha accolto le argomentazioni dei due difensori, gli avvocati Pasquale Blasi e Nicola Cervellera. Per i due indagati, il gip ha infatti ritenuto sufficiente la custodia ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Nel corso dell’interrogatorio con il magistrato, il 40enne ha sostenuto di aver offerto soltanto un passaggio di ritorno da lavoro, al suo amico, mentre questo attendeva a Massafra l’arrivo dei mezzi pubblici. Il 40enne ha poi aggiunto di essere assolutamente ignaro del contenuto del borsone caricato in auto dal passeggero. Una versione che il magistrato ha ritenuto non credibile, in primo luogo perché il 31enne, pur ammettendo che la droga fosse sua, ha dichiarato al giudice di aver incontrato l’amico a Bari dopo aver acquistato l’hashish. Per il gip, il 40enne non avrebbe potuto non sentire il forte odore della sostanza stupefacente e l’incontro fortuito è una spiegazione inverosimile: per il gip, infatti, il 31enne non avrebbe effettuato «un trasporto così “delicato” muovendosi con mezzi pubblici».
I militari dell’Arma avevano fermato l’auto con a bordo i due indagati il 25 febbraio, per un controllo lungo la statale 7 e, dopo aver sentito un forte odore all’interno del mezzo hanno infine aperto il borsone e trovato la droga: alla vista dell’hashish divisa in una ventina di dosi, il 31enne aveva poi dichiarato ai carabinieri: «Sono un fumatore accanito, ho acquistato la droga e ho chiesto un passaggio a un conoscente».
Per il gip Caroli, che ha firmato l’ordinanza, pur ritenendo sussistenti le ragioni cautelari, i domiciliari sono una misura sufficiente per i due indagati.