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Massafra, i tre accusati dello stupro sulla 23enne parlano di rapporto consensuale

 
Redazione online

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Massafra, i tre accusati dello stupro sulla 23enne parlano di rapporto consensuale

Uno si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma il pm chiede la convalida del fermo perché c'è il rischio che se lasciati in libertà possano inquinare le prove

Martedì 03 Settembre 2024, 14:31

14:32

MASSAFRA - Due indagati avrebbero negato le accuse di violenza sessuale parlando di rapporto consenziente, mentre il terzo si è avvalso della facoltà di non rispondere. I tre giovani di Palagiano, di 23, 27 e 34 anni, fermati per il presunto stupro di una ragazza di 23 anni di Massafra, che ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, sono stati interrogati questa mattina dal gip Francesco Maccagnano nell’ambito dell’udienza di convalida. In due, difesi dagli avvocati Marcello Ferramosca e Gianluca Sebastio, avrebbero sostenuto che da parte loro non c'è stata alcuna costrizione e che sarebbe stata invece la presunta vittima a proporsi. Il gip si è riservato la decisione sulla misura cautelare: i termini scadono domani.

I fatti risalgono alla notte tra il 30 e il 31 agosto scorsi. Secondo la versione fornita agli inquirenti, la ragazza stava tornando a casa in compagnia di due amici, un uomo e una donna, con i quali aveva trascorso la serata in discoteca. Durante il tragitto sono stati avvicinati da un’auto con a bordo i tre sospettati che hanno offerto loro un passaggio. L’invito è stato accettato perché il gruppetto conosceva uno dei ragazzi nell’auto. Gli amici della 23enne sono stati accompagnati a casa per primi mentre la giovane, rimasta sola in auto, è stata portata in campagna dove sarebbe stata violentata.

Dopo avere abusato di lei, i tre l’avrebbero riportata a casa, facendola scendere dall’auto poco prima di arrivare, minacciandola e intimandole di non raccontare nulla. La ragazza, però, ha chiamato suo fratello e con lui ha raggiunto l’ospedale dove i medici hanno accertato la violenza sessuale e hanno attivato il protocollo previsto in questi casi contattando le forze dell’ordine.

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