Ambiente ferito

Macchia mediterranea sfregiata a Maruggio: sequestrata area di 6mila mq

Cosimo Lanzo

Cumuli di lentisco, mortella, leccio, mirto e corbezzolo sono stati ammucchiati ai bordi di un ampio spazio sterrato

MARUGGIO - Una denuncia contro ignoti e 6mila metri di macchia mediterranea sotto sequestro. Nella giornata di ieri i carabinieri del Corpo Forestale dello stato insieme alla Polizia locale di Maruggio hanno ispezionato e posto i sigilli a un’area dei circa 10 ettari che formano il “Bosco della Correggia”, situato tra Maruggio e Manduria. L’operazione è stata avviata a seguito di un esposto dell’avvocato ambientalista Francesco Di Lauro, che con varie foto ha documentato lo scempio effettuato a uno dei pochi boschi del litorale jonico sopravvissuti negli anni all’attività agricola e sotto tutela ambientale come patrimonio naturalistico. «In data 17 gennaio mi recavo in Maruggio - scrive l’avvocato nell’esposto - quando, lungo la statale nei pressi della discesa antistante il bosco detto “della Cureggia”, dal lato opposto notavo ampi cumuli di lentisco, mortella, leccio, mirto, corbezzolo ammucchiati, ai bordi di un ampio spazio sterrato. Recatomi sul luogo a piedi - prosegue Di Lauro - potevo constatare e filmare un ampissimo sbancamento della rigogliosa macchia mediterranea esistente, in area protetta a vincolo boschivo e credo, idrogeologico, per una larghezza di circa cento metri ed una lunghezza approssimativa di circa 800-1000 metri».

L’ambientalista sottolinea che «ai lati dello sbancamento si troverebbero migliaia di piante ed essenze di macchia mediterranea ormai ad alto fusto irrimediabilmente estirpate, mentre sul terreno ci sarebbero segni evidenti di cingoli appena passati, tutti confluenti sulla strada asfaltata. Quello che si denuncia - conclude nell’esposto - appare, anche laddove formalmente ed inverosimilmente autorizzato, come un vero e proprio crimine ambientale, teso evidentemente ad ampliare il confinante oliveto di recente impianto». L’avvocato manduriano chiede pertanto «l’immediato sequestro preventivo e probatorio dell’intera area e della macchia adiacente affinché il reato in atto non venga portato ad ulteriori conseguenze».

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