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Palio di Taranto 2023, sfida a colpi di remi

Valentina Castellaneta

Domani sera la seconda parte della kermesse di maggio

TARANTO - È Solito Corvisea il gozzo favorito per la seconda tornata del Palio di Taranto. Dopo aver vinto la prima gara dell’otto maggio l’equipaggio partirà in vantaggio con 10 punti nella gara di domenica sera. La sommatoria del punteggio tra la gara di maggio e quella di luglio decreterà il vincitore.

Sono 38 anni che il Palio funziona così: due vogatori su un gozzo di legno, tradizionali imbarcazioni dei pescatori di Taranto, affrontano un percorso che parte dai cannoni del Castello Aragonese, circumnaviga l’isola di Città Vecchia, passando sotto il ponte di pietra e arriva fino al Canale Navigabile, all’altezza della bandiera della Marina Militare, poco dopo il Ponte Girevole. L’ammaina bandiera segna la conclusione della gara. Una volta arrivati tutti i gozzi, i vogatori fanno «l’alza remo» in onore della autorità.

Le imbarcazioni furono realizzate 38 anni fa in occasione del primo Palio di Taranto. Ogni gozzo porta il nome di un rione della città, gli equipaggi, però, non provengono dai quartieri che rappresentano. «Anche se il progetto dei Palio - ammette l’ideatore Francesco Simonetti - è proprio coinvolgere i quartieri». Nonostante questo sono degli atleti rigorosi che si allenano tutto l’anno.

Il palio ha oramai compiuto 38 anni ininterrotti di gare, che non si sono fermate neanche in pandemia. Il quartiere che si è aggiudicato più vittorie è Città Vecchia Porta Napoli. «Siamo riusciti - spiega Simoneti - a fare il Palio anche in pandemia, ovviamente senza pubblico. Non c’è stata mai nessuna interruzione e neanche uno spostamento di data». Insomma la gara è una sicurezza che nel 1986, nasce dall’idea di Francesco Simonetti, prendendo spunto da una vecchia competizione tra pescatori. Dopo il pranzo di ferragosto facevano una gara remando in piedi sulle imbarcazioni che normalmente usavano per andare a pescare. «A Taranto mancava un evento marinaro - racconta - noi lo abbiamo ideato in termini sportivi, però nel corso degli anni il Palio è diventato un attrattore turistico».

Una rappresentanza del Palio viene invitata alla Regata Storica di Venezia, alla Gara delle quattro Repubbliche Marinare. Solo in questo mese gli equipaggi sono stati a Vasto, Pescara e Reggio Calabria, raccontando le tradizioni tarantine. Un attrattore così peculiare che tanti turisti si fermano su corso Due Mari a guardare la gara tra i gozzi «perché è molto particolare e significativa – afferma - lo stile con cui vogano gli equipaggi era il modo di remare tipico dei pescatori. Anche se i veneziani ci hanno scippato il termine, perché adesso quando spieghiamo il nostro tipo di voga diciamo “voga alla veneta”». A dimostrarlo fino a qualche anno era un pescatore, l’ultimo, che usciva in barca a remi da Mar Piccolo e andava in Mar Grande a pescare.
Appuntamento domenica alle 18 per il sorteggio della griglia di partenza e alle 19 per la gara. L’evento è gratuito ed è aperto a tutta la cittadinanza, «si può vedere il Palio - sottolinea l’ideatore - da corso Due Mari, dal Ponte Girevole, da via Garibaldi, dalla Ringhiera e dal Ponte di Pietra».

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