Nel Tarantino
Decremento demografico, Montemesola è maglia nera
Residenti in fuga. Nell’ultimo decennio 1500 abitanti in meno
MONTEMESOLA - La sentenza dell’Istat è inappellabile: a Montemesola, piccolissimo centro ionico, è stata assegnata la spiacevolissima maglia nera per decremento demografico. L’Istituto nazionale di statistica ha, infatti, certificato che nel decennio che va da gennaio 2012 sino allo scorso dicembre la “Città dei Tre Colli” ha perso l’astronomico 12,58 per cento dei suoi residenti. Portando così questo paese a salire sul poco edificante gradino più alto della provincia distanziando Avetrana e San Giorgio Ionico con alcuni punti percentuali in meno. Se ci si sofferma soltanto al dato percentuale, che non racconta nel profondo quanto esso possa considerarsi allarmante, non si configura la vera e preoccupante realtà: Montemesola in un decennio è passata da 4.088 abitanti censiti (nel 1991con il suo picco se ne contavano 4.442) ai 3.562 attuali. A questo numero si devono sottrarre i moltissimi iscritti all’anagrafe montemesolina che, per ragioni di lavoro particolarmente e di studio poi, sono sparsi in altre località peninsulare o in altre dell’Unione europea. Fuga di cervelli anche al top e braccia specializzate, certamente, che impoveriscono il pil locale sedimentatosi sul baratro probabilmente senza via di ritorno.
Baratro che, fisiologicamente, è ascrivibile a una popolazione molto anziana, non compensata dalle nascite - in sensibile calo - e da decessi che nello scorso anno hanno fatto registrare un picco mai così elevato. Un decennio, quindi, durante il quale l’Amministrazione comunale, civica e centrista, nonostante gli slogan elettorali non sembra aver assunto o per lo meno avviato iniziative utili per frenare questo trend emorragico. Iniziative che, limitatamente alle non poche possibilità in capo al Comune, avrebbero dovuto ricevere la priorità assoluta.
Ma, secondo gli atti pubblici, neppure la governance in carica, il cui primo cittadino ha ereditato la fascia tricolore dal fratello e sostenuto dalla gran parte della maggioranza già protagonista del decennio in questione, appare attenta nei confronti di questi dati demografici che inevitabilmente si riflettono sull’economia locale. A cominciare dal commercio di vicinato: è quasi nulla volontà di investimenti degli operatori economici. Investimenti che potrebbero contribuire a ridurre la disoccupazione giovanile. Se Montemesola “piange”, il calo demografico rischia di far piangere il resto della Puglia che potrebbe perdere dieci consiglieri regionali. Segnano in positivo soltanto Pulsano, più 0,04, e in maggior misura la limitrofa Leporano con un incremento del 2,97. Tutti gli altri Comuni, capoluogo compreso, sono ora obbligati ad affrontare il dossier “spopolamento”.