In Puglia e Basilicata
la denuncia
Foto Todaro
30 Agosto 2020
Redazione online
TARANTO - «La vertenza ex Ilva, ancora ad oggi, è in bilico e senza un percorso ben definito dal governo, che anzi sembra traccheggiare in assenza di un piano industriale e ambientale che possa rilanciare seriamente lo stabilimento siderurgico di Taranto». Lo afferma in una nota Francesco Brigati, componente della segreteria Fiom Cgil e coordinatore delle Rsu.
«Si continua a vivere - aggiunge - una fase di incertezza all’interno dello stabilimento siderurgico. Infatti, ci sono migliaia di lavoratori collocati in cassa integrazione e le attività manutentive, su impianti che richiederebbero una programmazione di interventi in alcuni casi anche strutturali, sono ferme. La Fiom Cgil a più riprese ha inoltrato alla gestione commissariale di Ilva in As una relazione dettagliata in merito alle criticità presenti in tutto lo stabilimento che ad oggi, in assenza di interventi e di lavoratori delle manutenzioni centrali e di zona collocati in cassa integrazione, stanno determinando di fatto un peggioramento degli impianti in marcia».
ArcelorMittal «non mostra - sostiene il sindacalista - nessun interesse verso il territorio e i lavoratori, ma nonostante ciò il governo continua a trattare e si pensa ad un intervento pubblico attraverso Invitalia. La multinazionale - conclude Brigati - non paga nemmeno il fitto e avrebbe una consistente quantità di liquidità rinveniente da Invitalia con un piano industriale che prevede esuberi e ridimensionamenti importanti. Noi non accetteremo nessun ridimensionamento».
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