L'inchiesta
Taranto, evasione fiscale fatture false per concorsi di bellezza: chiesto processo per 30
IL caso dell'agenzia Royal di Burno Dalto: nel mirino negozi, noti ristoranti, professionisti
Inizierà il 3 marzo del prossimo anno davanti al giudice Rita Romano l’udienza preliminare per 30 imputati per i quali il pubblico ministero Enrico Bruschi ha chiesto il processo a conclusione di un’inchiesta su un presunto giro di fatture per operazioni inesistenti emesse dalla agenzia Royal di Bruno Dalto, 53 anni, noto organizzatore di concorsi di bellezza. Ora a rischiare il processo sono titolari di negozi, noti ristoranti, imprese e liberi professionisti che avrebbero beneficato delle fatture false per evadere il fisco.
Ascoltato dagli investigatori nel 2017, fu proprio Dalto a confermare il sistema ed ammettere che molte fatture erano collegate a operazioni inesistenti, mentre altre erano state semplicemente gonfiate. Scartabellando, non senza difficoltà, tra i documenti contabili della Royal, gli investigatori trovarono nel solo 2012 fatture ritenute false per un importo di ben 390mila euro tutte emesse nei confronti di una società che confeziona abiti per adulti. Nella ragione delle fatture c’erano sponsorizzazioni ma anche servizi di imballaggio e facchinaggio.
Prestazioni, queste ultime, ritenute poco credibili dagli investigatori dal momento che la Royal non aveva dipendenti e per quelle attività sarebbero serviti almeno cinque lavoratori. Secondo gli investigatori la Royal non aveva neanche sede e scritture contabili. L’attività era in sostanza tutta sul computer trovato a casa di Dalto. Dai file è emerso che le proposte di sponsorizzazione per i concorsi di bellezza andavano da 500 a 2000 euro, mentre le fatture, anche per piccole società, erano gonfiate di dieci volte. Così sproporzionate da fare invidia alle sponsorizzazioni di una squadra di calcio professionistico.
Una società che forniva divise e tute da lavoro avrebbe ottenuto fatture per 160mila euro, ottenendo un sgravio di Iva superiore a 33mila euro. Gli investigatori hanno trovato fatture da 40-50mila euro per negozi di abbigliamento e scarpe, da quasi 60mila euro quelle a una pizzeria di Talsano e 50mila ciascuna quelle al bar e alla gelateria di una nota galleria commerciale. Stesso importo è stato fatturato a un hotel di Pulsano, location della prefinale del concorso Miss Motors e di un calendario dedicato alla sicurezza stradale. Per l’accusa, la Royal di Dalto tra il 2012 e il 2017 ha emesso un totale di 140 fatture relative a operazioni inesistenti, per circa 600mila euro. Un sistema che ha garantito a chi riceveva le fatture una riduzione dell’imponibile e quindi di Iva e Ires. All’udienza preliminare, oltre all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, l’accusa contesta a Dalto anche un’evasione fiscale di Ires e Iva su redditi per circa 600mila euro. Fu lo «spesometro» della guardia di finanza a far scattare l’allarme. Eccessive, secondo la polizia tributaria, quelle spese di sponsorizzazione rispetto alle dimensioni delle aziende.
Sei degli imputati sono accusati di aver distrutto o comunque fatto sparire le scritture contabili delle propie attività. Un imputato, Rosario Galeoto, tarantino di 39 anni, è accusato di riciclaggio per aver «ripulito» tramite conti bancari più di 130mila euro, fatturati da Royal per operazioni inesistenti, girandoli poi all’imprenditore Valeriano Agliata. A dicembre 2018, su ordine della magistratura, scattarono sequestri per oltre 600mila euro su conti correnti e beni intestati a 18 tra ditte individuali e società.
I NOMI DEGLI IMPUTATI:
Gli imputati che rischiano il rinvio a giudizio sono: Bruno Dalto, Valeriano Agliata, Carlo Capitanio, Ettore Abbate, Carmine Russo, Concetta Russo, Roberto Stefanelli, Marco Chiriacò, Rosario Galeoto, Vito Franco, Danilo Minolfo, Palma Galasso, Tiziana Lopapa, Andrea Cellamare, Sante Bruno, Deborah Bruno, Angelo Basile, Emanuele Santoro, Giuseppe Adinolfi, Francesco Maiorano, Gianfranco Zizzo, Luciano Giungato, Armando Reale, Gianpaolo De Leonardis, Giovanni Occhinegro, Rocco Cavallo, Francesco Cavallo, Davide De Santis, Davide Caraccio e Alessandro Mercurio. Nel collegio difensivo, a partire dal 3 marzo saranno impegnati all’udienza preliminare gli avvocati Enzo Vozza, Stefania De Vincentis, Luigi Semeraro, Nicola Marseglia, Filiberto Catapano Minotti, Caterina Convertino, Luca Balistreri, Nicola Cervellera, Mario Calzolaro, Vincenzo Sapia.