taranto
Un ambulatorio Asl per malattie tropicali
I casi non sono mancati nelle cronache nazionali di persone punte da insetti, in particolare zanzare, alcune purtroppo con esiti fatali, ad amplificare la psicosi derivata dal fastidio di dover combattere con quelle fastidiose presenze di insetti potenzialmente pericolosi anche nei nostri ambienti.
A questo si aggiunga pure la decisione da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità di definire quello in corso l’anno dell’epidemia “West Nile”, la febbre del Nilo, trasmessa attraverso la puntura di zanzara “culex”, quella comune.
Negli ultimi anni avevamo già imparato a conoscere altri nomi, Chikungunyaballa, Dengue, tutti virus trasmessi dalle zanzare. Ma qual è la situazione locale in considerazione, appunto, dell’evidente proliferare di zanzare? A rispondere è Giovanni Buccoliero, direttore del reparto di Malattie Infettive presso l’ospedale Moscati.
Dottor Buccoliero, casi aumentati in generale?
«Il numero è aumentato anche perché è stata rafforzata la vigilanza non solo per il West Nile, ma per tanti altri virus da tempo circolanti in Italia. E sono, soprattutto, aumentate capacità diagnostica e attenzione tenendo conto che malattie come la West Nile, trasmesse appunto dalle zanzare, sono malattie virali che la maggior parte delle volte passano in maniera del tutto asintomatica con sintomi banali. E’ vero, inoltre, che ormai da tempo si ha a che fare con la zanzara tigre, presente anche qui da noi, soprattutto al crepuscolo. Di giorno è difficile trovarla perché non riesce a stare al sole».
Chi corre maggiori rischi?
«Il problema è costituito prevalentemente dai pazienti con immunodeficienza o da pazienti anziani con una compromissione legata appunto all’età».
Secondo i dati dell’Oms, l’Italia è il Paese più colpito dal virus West Nile con 123 persone contagiate. C’è stato qualche caso qui da noi?
«No, assolutamente no. Ci sono stati casi osservati. L’unico caso conclamato è stato un caso di Dengue che abbiamo avuto nei mesi scorsi, prima dell’estate, a carico di una paziente che veniva da una vacanza all’estero. Abbiamo inviato, come previsto, questa paziente al centro di riferimento regionale, ossia l’Ufficio Igiene del Policlinico di Bari che fa le diagnosi di queste forme virali. Ma non abbiamo avuto alcun aumento di casi di encefalite o, comunque, o sospetti di conseguenze di punture di zanzare in generale. Al momento non c’è alcun problema. Questo non significa che nel prossimo futuro non possano essercene tenendo conto del cambiamento climatico in corso. Per questo anche noi ci siamo adeguatamente attrezzati».
In che modo?
«Abbiamo gli strumenti necessari, in testa a tutti sicuramente l’Ufficio Igiene del Policlinico di Bari e, dunque, non può sfuggire nulla. Per quanto riguarda la nostra struttura, abbiamo attrezzato da pochi mesi un ambulatorio di malattie tropicali che dedica particolare attenzione a queste problematiche. Prevedevamo potesse esserci questo rischio e così abbiamo destinato un medico referente. Ci siamo allertati, ma – ribadisco - non abbiamo osservato nulla di particolare».
Psicosi da contenere, dunque?
«Assolutamente sì, bastano piccoli accorgimenti. Ma soprattutto occorre tranquillizzare dicendo che non c’è assolutamente contagio umano. Queste malattie vengono trasmesse dalle zanzare ed il rischio è soltanto per soggetti con immunodeficienze, soprattutto anziani. Nei giovani, eventualmente la patologia passa del tutto inosservata o con sintomi banali, come mal di testa, mal di gola, sintomi molto frequenti insomma. Non c’è, comunque, alcun rischio. Fondamentali, invece, le campagne di prevenzione e di risanamento del territorio. Ma i Comuni sono all’erta da tempo e sicuramente questa è anche la ragione per cui non abbiamo avuto problemi sul nostro territorio».