Atletica, da domani a Molfetta gli Assoluti di lanci lunghi
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Patrizia Nettis
19 Novembre 2020
Il prossimo weekend sarà l’ultimo a Budapest per le finali della Isl, l’International Swimming League, la Champions del nuoto per intenderci. E chissà che non ci siano altre (belle) sorprese. Ogni volta che Benny Pilato scende in acqua nella «Duna Arena» si tuffa in un nuovo record. Questa infaticabile 15enne, partita da Taranto e arrivata in cima al mondo (campionessa europea in corta e vice campionessa del mondo in lunga sui 50 rana) non conosce muri oltre i quali non si possa virare.
Pilato, obiettivi per la finale?
«Vincere, portare più punti possibili alla squadra. E magari ritoccare i tempi».
I 50 rana di sabato: più contenta del record mondiale juniores, del primato italiano ritoccato o del fatto che il tempo sia a un niente dal record europeo assoluto?
«Per il record assoluto nel mirino (la Pilato ha nuotato in 28’’86, quarto tempo all time in corta sui 50 rana, ndr)».
Più soddisfatta dei 50 rana o dei 100?
«Entrambi. Il tempo dei 100 è stata una conquista ed è un’ulteriore conferma»
Si può dire che i 50 rana li nuota di pancia e di istinto mentre i 100 siano più ragionati?
«»Sono gare diverse. Sulla doppia distanza non ho ancora tanta dimestichezza come sui 50 i tempi però stanno andando benissimo».
Ma come si fa a «stampare» così tanti record in due giorni?
«Non lo so. Ma mi sento molto bene, sono contenta di questa esperienza».
Cosa le ha detto il suo tecnico Vito D’Onghia dopo le gare?
«Dopo i 50: pensa alla staffetta».
Quante volte al giorno vi sentite?
«Parecchie, Vito è logorroico (ride, ndr). Non siamo mai stati così tanto distanti».
Soffre ad essere lontano?
«Sì perché sono la più simpatica del gruppo (ride di nuovo, ndr). Scherzi a parte è normale che sia così perché l’allenatore sente la responsabilità dei suoi atleti e anche a me manca non averlo qui, ma per fortuna sono nel migliore dei contesti. E pensare che all’inizio avevo dubbi, scioccamente. Ringrazio la mia società, il Circolo Canottieri Aniene per avermi consentito questa bellissima esperienza».
Quali dubbi?
«Ero indecisa perché comunque per me si trattava della prima esperienza fuori casa e per un periodo molto lungo. Ma è andata al di là di ogni aspettativa. Ho vissuto l’atmosfera di gareggiare così tanto, cosa che altrove non sarebbe stato possibile. Ero preoccupata anche per la scuola».
È riuscita a stare al passo?
«Sì, ho fatto anche le interrogazioni previste. Ma i miei professori sono comprensivi e speciali».
La seguono, la sostengono?
«Tantissimo, so anche che nella chat dei docenti si scambiano i video delle mie prestazioni, sono molto orgogliosi di me e io felice che siano fieri di ciò che faccio».
Al ritorno cosa le aspetta?
«Ancora non lo so. All’orizzonte ci sono gli Assoluti, al momento confermati».
Dove si allenerà? Al Cus Bari in lunga?
«A Taranto (piscina Meridiana, ndr) anche se qualche volta andremo in lunga, ma Bari non è dietro l’angolo e tra scuola e compiti non sempre è facile spostarsi».
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