Schermi
Rino Gaetano «sempre più blu»: una canzone lunga una vita
Un concentrato di poesia in musica nel nuovo film di Giorgio Verdelli
“Rino Gaetano sempre più blu” non è solo un film. È un atto d’amore verso un’artista che ha raccontato gli “ultimi” e il suo tempo con ironia e intelligenza. È una canzone lunga una vita. È Rino che torna a parlare. A ridere. A far pensare. Ma soprattutto a cantare. È vedere un suo concerto in sala, al buio, con il cuore che si stringe mentre ascolti una dopo l’altra canzoni essenziali, ieri e forse ancor di più oggi. È un cielo che non smette di diventare sempre più blu. Perché chi ha saputo dire tutto con ironia, non smette mai davvero di dire qualcosa.
Un ritratto autentico che ci restituisce uno degli artisti migliori della nostra storia musicale, il poeta sotto il cappello, che ha raccontato il suo tempo attraverso le distorsioni di una società che stava mutando velocemente. Attraverso la sua voce ruvida e i testi caratteristici delle sue canzoni, l’ironia e la denuncia sociale dei suoi brani, spesso coperta da testi apparentemente leggeri e disimpegnati: il vero talento di Gaetano. Da “A mano a mano” a “Sfiorivano le viole”, e poi “Aida”, “Berta filava”, il dirompente “Nuntereggae più”, “Ahia Maria”, “Spendi spandi effendi” e “Ad esempio a me piace il sud”. Un concentrato di poesia in musica il film di Verdelli.
Rino Gaetano, nato a Crotone nel 1950 e scomparso prematuramente a Roma nel 1981, è considerato uno dei cantautori più originali e irregolari della musica italiana. La storia artistica di Rino Gaetano, iniziata tra il Folkstudio romano e le prime esperienze teatrali, si intreccia con una biografia segnata dal trasferimento a Roma in giovane età, dagli anni in seminario e dall’influenza di artisti come Jannacci, De André e Dylan.
L’ascesa, consolidata da canzoni come Ma il cielo è sempre più blu e Nuntereggae più, fu interrotta dalla tragica morte in un incidente stradale nel giugno del 1981, episodio che contribuì a trasformarlo in una figura di culto.
A mezzo secolo dalla celebre canzone che ha segnato un’epoca, Ma il cielo è sempre più blu, il film restituisce la voce ruvida, lucida e geniale di un artista capace di raccontare il disagio e la bellezza della sua epoca con ironia e poesia. Un ritratto corale costruito con materiali unici — taccuini privati, interviste rare, memorie custodite e un brano inedito dal titolo Un Film a Colori — Jet Set (in uscita digitale per Sony Music Italy).
Un collage di voci che ricostruisce l’uomo oltre il mito. Dalla sorella Anna Gaetano al nipote Alessandro, dagli amici di sempre come Riccardo Cocciante, Danilo Rea, Giovanni Tommaso, Shel Shapiro, Edoardo De Angelis, Ernesto Bassignano, agli eredi spirituali come Brunori Sas, Lucio Corsi, Sergio Cammariere, Giordana Angi.
Una narrazione senza soste che riporta in Calabria, nei luoghi di Rino attraverso la voce di Peppe Lanzetta, Tommaso Labate, Claudio Santamaria, Paolo Jannacci e Valeria Solarino. Oltre a tre interpretazioni dell’opera di Rino curate da Carlo Massarini, Andrea Scanzi e Pietrangelo Buttafuoco.
Nell’anno del 75° compleanno di Rino Gaetano e del 50° anniversario di Ma il cielo è sempre più blu, arriva anche una sorpresa musicale: il ritorno dell’album “E IO CI STO”, a 45 anni dalla pubblicazione, in una nuova edizione speciale che è uscita pochi giorni fa, il 21 novembre per Sony Music Italy. Il vinile include inoltre un manoscritto autografo di Rino Gaetano, in cui l’artista descrive un videoclip mai realizzato.
Evviva Rino con il suo linguaggio, sospeso tra satira, denuncia e poesia che continua a influenzare nuove generazioni di ascoltatori e musicisti, confermando Gaetano come una voce unica, capace di raccontare vizi e virtù del Paese ancora oggi.