Rai 5
«Nabucco» diventa un viaggio visivo all’Arena di Verona
È andata in scena l’inaugurazione dell’Arena di Verona Opera Festival 2025 con un Nabucco «atomico», firmato dal trentino Stefano Poda. La straordinaria produzione - che Rai Cultura ripropone stasera alle 22.45 su Rai 5 - non è una rivisitazione filologica, ma un viaggio visivo e simbolico, dove passato e presente, tecnologia e sacralità si intrecciano in una metafora universale. Protagonista è il baritono Amartuvshin Enkhbat, affiancato da Anna Pirozzi, Roberto Tagliavini, Francesco Meli e Vasilisa Berzhanskaya, sotto la direzione del maestro Pinchas Steinberg.
Poda ha firmato regia, scene, costumi, luci e coreografie in una sfida titanica che contempla oltre 3mila costumi, 400 artisti e un impianto scenico innovativo che ha richiesto mesi di lavoro nei laboratori areniani. Sul palco domina una gigantesca clessidra con la scritta «Vanitas», simbolo del tempo e della fragilità dell’uomo, pronta a infrangersi per liberare la vita. Ai lati due semisfere evocano la minaccia atomica, ricomponendosi nel finale in un globo armonico, metafora di riconciliazione. La battaglia si trasforma in danza grazie a coreografie di scherma che hanno coinvolto oltre 200 artisti, sublimando la violenza in rito teatrale.
La critica ha definito lo spettacolo «sontuoso e visionario»: il Va, pensiero si fa coro universale, mentre gli effetti visivi aprono a riflessioni sul conflitto permanente, tra superbia, coscienza e speranza. Con la regia televisiva di Fabrizio Guttuso Alaimo e la presenza di Cristiana Capotondi e Alessandro Preziosi, questo «Nabucco» inaugura la stagione 2025 dell’Arena di Verona proiettando l’opera verdiana verso il futuro.