Rai Storia
La voce unica di Sandro Ciotti in uno speciale
«Quella che ho faticosamente cercato di concludere è stata la mia ultima radiocronaca. Un grazie a tutti gli ascoltatori, mi mancheranno». Con queste parole, il 12 maggio 1996, Sandro Ciotti salutava per sempre i microfoni di Tutto il calcio minuto per minuto. Un addio sobrio, come il suo stile, dopo oltre 2400 radiocronache, 40 Festival di Sanremo, 14 Olimpiadi, 15 Giri d’Italia e 9 Tour de France.
A 22 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 18 luglio 2003, Rai Cultura lo ricorda con una puntata speciale del programma Italiani, in onda oggi alle 15.45 su Rai Storia, con l’introduzione di Paolo Mieli. Radiocronista, musicista, autore, Ciotti è stato una delle voci più riconoscibili della radio italiana. Prima dello sport, fu la musica il suo primo amore: lavorò accanto a Lello Bersani in Ciak, intervistò icone come Modugno, Mina, Paoli, Fellini e Tenco, di cui era amico e testimone nella tragica notte di Sanremo del 1967, quando fu tra i primi a dubitare del suicidio del cantautore.
Ma è con Tutto il calcio che il suo nome è diventato leggenda: la trasmissione che ha trasformato il campionato in un romanzo popolare, riscrivendo le domeniche degli italiani. Il suo stile - colto, tagliente, a tratti barocco - ha influenzato generazioni di giornalisti, trasformando il linguaggio sportivo in letteratura radiofonica. Celebri i suoi duetti verbali con Enrico Ameri e la sua amicizia con Enzo Jannacci, per il quale scrisse Veronica.
A raccontarlo oggi sono voci storiche e nuove: da Ezio Luzzi a Riccardo Cucchi, da Bruno Gentili a Claudio Ferretti e Guglielmo Moretti, l’ideatore del programma che ha consacrato Ciotti come mito radiofonico.